17/12/2008 - 19.40

ALTRO CHE FAVOLE!

Foto di famiglia

I  “Giochi delle Arti Marziali e degli Sport da Combattimento“ -  quelli veri -  sono una realtà

 

 

ALTRO CHE  FAVOLE!

 

 

Avranno luogo a Pechino nel 2010. 12 le Federazione internazionali coinvolte sotto l’egida del GAISF e del CIO, di cui quattro olimpiche.

 

di Ennio Falsoni

 

Nessuno ci avrebbe scommesso una lira. Almeno sino a due anni fa, quando si cominciò a parlarne.

Eravamo  infatti entrati nel GAISF da poco (per l’esattezza fu il 7 aprile 2006 a Seul, in Corea nel corso della loro annuale Assemblea Generale) che insistentemente circolavano due idee. La prima  che il GAISF, una delle principali organizzazioni internazionali di Federazioni Sportive dopo il CIO, dovesse trovare una sua nuova e consona “missione” e dimensione; la seconda, che trovandosi nel GAISF molte Federazioni Internazionali di provenienza “marziale”, si sarebbe potuto imbastire qualcosa con esse.

Il GAISF, notoriamente  nacque come una sorta di “sindacato” delle Federazioni Internazionali che, attraverso il GAISF, difendevano i propri interessi all’interno del Comitato Olimpico Internazionale. Col passare degli anni, venendo meno certi attriti tra le Federazioni di Sport Olimpici, il ruolo del GAISF divenne soltanto  una sorta di “filtro” per il riconoscimento di nuove Federazioni Internazionali che si affacciavano al movimento olimpico.  Fintanto che il potente  coreano Un Yong Kim,  già presidente della World Taekwondo Federation, della Federazione di Canoa, membro del Comitato Esecutivo del CIO, braccio destro di Juan Antonio Samaranch per tanti anni, rimase alla guida del GAISF, fu praticamente impossibile  essere ammessi in quella organizzazione. Ricordo che bussai alle porte del GAISF per la prima volta nel 1993, ma come avrete notato, mi ci vollero ben 13 anni prima che le porte del GAISF si spalancassero per la WAKO e il suo Kickboxing. Due fattori giocarono a nostro favore in quegli anni: il fatto che Un Yong Kim fosse travolto da uno scandalo per corruzione che lo portò a lasciare tutti i suoi incarichi al GAISF e al CIO; l’insediamento, al suo posto, dell’olandese Hein Verbruggen, già presidente dell’UCI ( Federazione ciclistica Internazionale)  e membro dell’Esecutivo del CIO nonché amico personale di Jacques Rogge, presidente del CIO stesso.

La famiglia del Comitato Olimpico Internazionale è formata da 110 Federazioni Internazionali. Sono 28 le Federazioni che formano i Giochi Olimpici  Estivi e qualcuna meno per i Giochi Olimpici Invernali. E la domanda dunque viene spontanea: ma fanno tutte le altre federazioni internazionali? La risposta è semplice: alcune (le più grosse e ricche come la Federazione di Rugby, di Cricket, di Golf, di Roller Ball, di Squash ecc.  sperano di entrare, un giorno o l’altro, nel giro “Olimpico”. Per molte altre, come il Karate o il Wushu (c’era la “speranza” di Pechino per quest’ultima, ma il CIO era stato irremovibile), fallita la possibilità olimpica, restava la partecipazione ai vari Asian Games, African, Pan American, Mediterranean  Games , oppure la partecipazione ai World Games. Ma siccome l’organizzazione di quelle organizzazioni non è minimamente paragonabile a quella delle Olimpiadi, restava loro l’amaro in bocca.

A rifargli il palato ci ha pensato Verbruggen appunto che, spronato da tutti noi, ha voluto un giorno parlare coi presidenti delle Federazioni “marziali” per sentire cosa ne pensavano di un suo progetto, che era appunto quello di metterle tutte in uno stesso nuovo contenitore per farci   dei nuovi Games, un progetto ambizioso. Non è stato certamente facile convincere sport come la Boxe, il Judo, il Taekwondo e la Lotta ad unirsi in quel progetto. In fondo sono già Sport olimpici. Ma Verbruggen dev’essere stato molto convincente se oggi, proprio quelle discipline, sono l’asse portante della nuova “umbrella organization” che si chiamerà appunto “World Martial Arts and Combat Sports Games”.

A Mosca infatti, dopo le riunioni tenute a Berlino, Losanna, Bangkok e Atene nell’ordine, presso lo Swisshotel  in Kosmodamianskaya Boulevard, si è tenuta la storica riunione delle Federazioni Internazionali che hanno lanciato il progetto e che ha deliberato all’unanimità  l’accettazione dell’offerta venuta dalla Città  di Pechino di ospitare la prima edizione dei Giochi.

Le Federazioni che hanno sottoscritto l’iniziativa sono quelle di Boxe, Taekwondo, Judo, Lotta  - olimpiche-, Wushu, Kendo, Ju Jitsu, Aikido, Karate, Sanbo, Muay Thai e, ovviamente Kickboxing. Originariamente faceva parte di questo gruppo anche il Sumo, ma si è ritirato.

Ebbene, i primi Giochi avranno luogo in 9 giorni, comprensivi di cerimonia di apertura e di chiusura dei Giochi che si svolgeranno in 3 palazzi dello sport diversi. Una Commissione ad hoc creata, si occuperà di dividere le varie discipline in maniera abbastanza omogenea. Per esempio  Boxe, Muay Thai e Kickboxing utilizzeranno lo stesso ring e la stessa struttura; così come la Lotta sarà insieme al Sanbo e al Ju Jitsu e così via.

Ogni Federazione Internazionale   potrà presentare un massimo di 80 atleti che con i vari coach, dirigenti e arbitri può arrivare ad un massimo di 120 persone. Saranno pertanto circa 1500 le persone coinvolte. Chiaro che tutti gli atleti che sceglieranno dovranno essere i “migliori in assoluto”, la “creme de la creme” , come si suol dire. Si vuole infatti tenere questi Games a  livello di eccellenza da ogni punto di vista. Pensate che l’Asta per aggiudicarsi l’organizzazione di questi “Games” è stata di 8 milioni di Euro!, mica noccioline. In questa cifra sono comprese tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio di ciascuna delegazione ai Giochi!

Per quanto riguarda la WAKO, è stata fatta una piccola deroga: saranno infatti 84 gli atleti che presenteremo e 36 tra coach, arbitri e dirigenti, per rispettare il numero di 120 per disciplina. Perché?

E’ presto detto. Abbiamo ben 7 stili diversi nell’ambito della Kickboxing, ed essendo impensabile presentarli tutti, abbiamo fatto una scelta. Abbiamo puntato su Semi Contact, Full Contact e Low-kick, ossia su uno sport da Tatami (saremo infatti insieme al Karate e al Taekwondo per questo), e 2 sport da ring ( e saremo insieme, come abbiamo detto a Boxe e Muay Thai). Ogni stile poi ha anche molte categorie di peso, sia maschili che femminili. Desiderando portare entrambi i sessi, abbiamo allora scelto 7 categorie per stile (5 maschi e 2 femmine) nelle quali   parteciperanno i migliori 4 atleti  che si qualificheranno nei Campionati del Mondo 2009 che avranno luogo a Villach (Austria) per la Low-Kick, e a Marsiglia (Francia) per il Semi e il Full Contact. 28 quindi gli atleti per specialità per le 3 discipline, fanno un totale di 84 atleti. Queste le categorie prescelte: Semi Contact maschile -63,69,74,79,84; per quanto riguarda quello femminile, le -55,-60  chili,

Nel  Full e nella  Low-kick invece, abbiamo scelto -63,67,72,75,81 per i maschi  e le -52,56 per le donne. Categorie, come si può vedere, né troppo piccole né troppo pesanti, dove in genere ci sono meno atleti.

Penso sia superfluo (ma per noi è importantissimo) che essere a quei primi Giochi in veste di protagonisti, darà a tutto il nostro movimento innanzitutto una grande credibilità, quindi una grande visibilità che non potrà che tradursi con una accelerazione alla vera mondializzazione della kickboxing nel mondo. Sono ormai 111 i paesi aderenti alla WAKO, 75 dei quali già ufficialmente riconosciuti dai vari Comitati Olimpici Nazionali. E’ proprio dall’ufficialità di eventi come questo che inducono i vari NOC a contattarci per  chiederci di riconoscere ufficialmente le rispettive federazioni nazionali, come nel caso di Giappone, Corea, Macao, Hong Kong (due città a statuto speciale), Bahrain, Qatar, tanto per citare gli ultimi contatti.

Insomma signori, in barba a quelli che dicevano ch’erano solo chiacchiere le nostre e in barba ai tanti millantatori  che subito si sono buttati ad organizzare diversi Martial Arts Games nel tentativo di soffiarci l’idea, noi saremo a Pechino nel 2010 tra quelli che “contano”.

Finita la nostra importante riunione, ospiti di Chin-Qwo Wu, presidente dell’AIBA che a Mosca aveva la sua Coppa del Mondo 2008, siamo stati alle finali del torneo dove abbiamo conosciuto molti campioni olimpionici di boxe del passato e del presente, tutti molto simpatici. Ma una persona   mi è rimasta impressa più di ogni altro, un signore anziano, dall’aria dimessa, ma che era niente meno che uno dei principali astronauti della famosa Sojuz, Mr. Popovic che, e questo non l’avrei mai immaginato, è stato anche presidente della Federazione russa di pugilato. Una persona davvero squisita.