ALTRO STRAORDINARIO MONDIALE WAKO A VILLACH, IN AUSTRIA
![](../../../photo/3576.jpg)
LE DONNE SEMPRE PIU’ DETERMINANTI
Attualmente è davvero difficile andare
di Ennio Falsoni
Lo avevamo già scritto da qualche parte che
La conferma è avvenuta a Villach, una piccola ma linda cittadina austriaca, alle porte dell’Italia (a soli
Anche se molti (russi e italiani in particolare) non ne erano affatto dispiaciuti, lo eravamo noi come organizzatori perché sappiamo della correttezza di quelle Federazioni.
Sono appena tornato da Villach e prima ancora che mi accingessi a buttare giù questo pezzo, ho ricevuto gli entusiasti complimenti di molti, tra cui quelli del vecchio amico Franz Haller. E se uno come “Konig” Franz ti fa i complimenti, significa che sono sinceri e meritati. Perciò non comincerò con le solite sviolinate sulla “perfetta organizzazione” e “sull’eccellente livello degli atleti”. Ragazzi, vi garantisco che ormai è così nella WAKO. Il livello di promozione che abbiamo raggiunto ovunque (perché impongo degli standard) è rimarchevole e il livello degli atleti è straordinario! Ma la cosa che sorprende di più è il fatto che dopo ogni campionato diciamo sempre le stesse cose, tra cui: “il livello tecnico continua ad aumentare, è incredibile, dove andremo di questo passo”? A chi non conosce la WAKO e i suoi atleti dico sempre: venite a vedere con i vostri occhi e dopo ne parliamo. E’ inutile che vi dica quanto siamo bravi e belli. Verificatelo di persona: vale molto di più. E così sia.
Oggi sono un presidente felice più che mai di come le cose stanno andando sia a livello italiano che mondiale. La kickboxing sta letteralmente esplodendo e sta dilagando a macchia d’olio nel mondo. Sono appena tgornato dalla Corea e sabato riparto per il Vietnam (per gli Asian Indoor Games dell’Olympic Council of Asia). Finiti i Mondiali di Lignano Sabbiadoro dal 23 al 29 novembre, riparto per il Paraguai. Insomma è un andirivieni da un paese all’altro, da un continente all’altro. Vorrà pur dir qualcosa!
Sono dunque contento dell’andamento della kickboxing, ma sono altrettanto contento delle prestazioni dei nostri azzurri, del loro comportamento, del loro affiatamento coi tecnici. E’ bello vedere come si rapportano tra di loro, è bello stare insieme a loro. Un gruppo di amici che si incita, che
Nel Mondiale di Villach eravamo partiti male. I nostri atleti , pur combattendo bene, pur tenendo testa agli avversari, finivano sempre col perdere, tanto che alla fine del primo giorno di gare contavamo coi tecnici delle tre discipline le perdite sul campo, come fanno i generali dopo una battaglia, e ci siamo lasciati dicendo: ma domani caliamo qualche asso e poi abbiamo le donne!
Il giorno dopo abbiamo infilato dei begli incontri e abbiamo portato uomini e donne in zona medaglia, e nel terzo e quarto mi sono goduto i successi che sono venuti , alcune vittorie dei nostri alfieri che mi sono rimaste nel cuore. Su tutte, spicca quella di una giovane 27enne (appena compiuti) di Milano,
Dopo di lei, mi è veramente piaciuto il match di finale della sassarese Donatella Panu (sempre nel K1 Rules) nei
Delle donne, seguivo con particolare trepidazione le prestazioni della bergamasca Barbara Plazzoli. Di gran lunga la donna con la carriera più lunga e di successo, Barbara era a Villach anche per cercare di staccare il biglietto per i primi World Combat
Probabilmente non ha assorbito il match duro contro la polacca e ne ha pagato le conseguenze. Ma Beijing è ormai assicurata e chissà che non si prenda una rivincita, visto che vanno in Cina i primi quattro atleti in ciascuna categoria che abbiamo scelto per quell’avvenimento.
Per concludere la mia carrellata sugli incontri femminili che più mi sono piaciuti, devo francamente dire che Mimma Mandolini, allieva di Riccardo Bergamini, avrebbe meritato anche lei l’oro nei 65 chili. E’ stata quasi sempre in vantaggio (per la prima volta si poteva seguire l’andamento dell’incontro osservando lo schermo del televisore posto ai bordi del quadrato su cui compariva il giudizio di ciascun arbitro, un sistema che ha evitato le inevitabili rimostranze o le proteste dei vari coach che non erano d’accordo sul giudizio espresso dai giudici al termine di ogni incontro), e solo allo scadere del tempo, per un solo colpo, il giudizio _ ch’era al limite -, è girato a favore dell’avversaria. Una bella iattura, perché devo ammettere che non l’avevo mai vista così in forma, così precisa e determinata, presente. Peccato davvero.
Negli sport da ring, contavamo cu due piccoli grandi uomini che vanno sotto il nome di Gianpiero Marceddu (un veterano ormai di mille battaglie) nel K1 Rules a 51 chili, e nella stessa categoria, ma nella low-kick,sul cuneese Ivan Sciolla. Non hanno deluso.
Marceddu, atleta esperto, ha esordito con una padronanza del ring, una sicurezza nei suoi mezzi davvero impressionanti. Avanzava sempre sui suoi avversari, toglieva sempre loro la distanza (essendo anche lui piccolo di statura), anticipava, picchiava a due mani, insomma era una goduria vederlo in azione. Peccato però che proprio nel finire della sua azione sia incappato in una sventola del suo avversario, il bielorusso Skiba Siarhei, che lo ha messo al tappeto. E’ stato un attimo. Come una molla, ha toccato il tappeto ed è rimbalzato in piedi, troppo in fretta, e per un attimo ha barcollato, tanto che temevo che l’arbitro centrale fermasse l’incontro per decretarlo k.o. Invece ha portato a termine il conteggio, ha ridato l’ordine di combattere, ma è arrivata la provvidenziale campana a decretare la fine delle ostilità e la vittoria di Marceddu. Cacchio, che batticuore!
Ivan è un ragazzo simpatico, un po’ mattacchione, che non ha certo paura di fare
Detto di Low-kick e K1 Rules, ho ovviamente seguito le gare dei nostri principali atleti anche di Light Contact, una specialità in grosse difficoltà sino agli Europei dello scorso anno e che non riusciva più a trovare la via della vittoria.
Ebbene ci ha pensato l’ottimo lavoro dei tecnici Riccardo Wagner e
Valeria Calabrese e Gianluca Stitzer , allievi di Riccardo Wagner, sono stati fantastici. Anche Valeria pesa solo 48 chili, ma è pure bassa di statura il che crea sempre delle difficoltà perché affronta sempre avversarie molto più alte di lei. Ma è troppo brava, ha troppo colpo d’occhio la siciliana, sa rientrare troppo bene per chiunque e ha vinto un oro che mancava da tempo , lei che è atleta di full contact, nel nostro medagliere.
Stitzer, 20 anni, già campione d’Europa e del Mondo juniores di full contact, in pratica era
Fingerhut e l’inglese Gavin Williamson nei successivi, ha purtroppo perduto contro il russo Ildar Gabbasov che era un piccolo armadio.
Ho anche seguito, seppur da lontano a volte, anche molti altri incontri degli italiani in gara (ne avevamo ben 41), e se i più non sono riusciti ad arrivare nella zona medaglia, vanno comunque elogiati per l’impegno profuso. Tutti hanno dato