01/09/2014 - 12.53

Azzurrini: gli Eroi di oggi e di domani

Ogni epoca si caratterizza da una serie di eventi determinati dalle scelte di ogni essere umano, scelte che, in qualche caso, passano alla storia.

Presto toccherà a voi, Azzurrini, fare la storia, e non solo sull’area da combattimento. Perché se ancora non ve ne foste resi conto, non avete solo la responsabilità di rappresentare voi stessi, il vostro club o il vostro sport.

Davanti al vostro pubblico, ai vostri genitori, al mondo intero, siete chiamati a una responsabilità anche maggiore: costruire o ritrovare in voi stessi e in chi vi osserverà, il senso di appartenenza a un popolo, una cultura, una storia, attraverso la maglia Azzurra e attraverso il nostro Sport. Dovrete dare tutti voi stessi, per permettere a chi vi seguirà di identificarsi in voi attraverso un colore, un’emozione, una melodia (il nostro Inno).
 
Perché oggi combatterete per fare la storia del nostro sport, ma domani sarete chiamati in causa per scrivere un capitolo di storia della nostra Nazione, e lo spirito combattivo, la passione e la motivazione che vi spinge a combattere per vincere e portare in alto il nome dell’Italia dovrà rimanere immutato!
 
Andando anche contro chi è attanagliato dal senso di critica del Bel Paese, contro chi afferma di non sentirsi più Italiano, aumentando il tasso di esterofilia che ci circonda. Contro chi accetta ogni giorno la realtà che gli viene messa davanti agli occhi e pensa di risolvere tutto attraverso la polemica fine a se stessa. Contro chi non si mette in gioco, contro chi non combatte per far valere i propri diritti e le proprie idee. Contro chi si lascia in balia delle correnti e del pensiero omologato.
 
Fate vostro questo carico di responsabilità e prendete consapevolezza di come il vostro ruolo si possa sovrapporre perfettamente a tutto ciò che vi circonda oggi e domani.
 
Ci vogliono far credere che non ci sia speranza, ma pensare questo e non aver fiducia nella forza delle nostre idee e nella possibilità di cambiare il futuro attraverso il pensiero positivo sarebbe come ammettere che un avversario sia troppo forte per noi, arrendendoci dall’inizio senza dare tutto quello che abbiamo dentro, senza aver nemmeno provato a combattere. Non c’è pensiero positivo che non possa da solo fare rivoluzioni senza “armi” né “vittime”. Pensare deve diventare sinonimo di volere, e volere da sempre si identifica con potere.
 
Abbiamo il potere di fare la storia oggi, sull’area di gara, e possiamo farla anche domani, sempre per la nostra Italia, sempre combattendo.

Giorgio Ceravolo