13/06/2014 - 09.10

Centenario del CONI, la grande celebrazione dello sport

Giornate importanti quelle di domenica 8 e lunedi 9 giugno per il panorama sportivo Italiano e per la nostra Federazione, ospite al Foro Italico per la cerimonia del Centenario del CONI. Il CONI festeggia il suo compleanno N° 100, e lo fa in grande stile, celebrando campioni olimpici e Paralimpici, circa 130 medaglie che abbracciano 100 anni di competizioni. L'invito personale arriva anche al nostro Segretario Generale Stefano Rigamonti e Vice-Presidente Vicario Giorgio Lico.

Quella di domenica una giornata anche di promozione dello sport.  Per l’occasione, il CONI ha infatti aperto le porte del Foro Italico dalle 10.00 alle 20.00 per una giornata di divertimento e salute dedicata agli sportivi, alle famiglie, ai giovani e agli anziani. A curare gli impianti dedicati alla FIKBMS i coach Massimo Liberati, Alessandro Bassi, Gianluca Colonnese, Alessandro Colonnese, Pino Simeone, Luca Gubinelli, Silvia Bratina e Tatiana Rinaldi, che sotto un sole cocente hanno svolto un ottimo lavoro di promozione territoriale delle nostre discipline.


Il pomeriggio era stato aperto dal discorso di Malagò, che aveva esaltato la centralità degli atleti, perché "loro sono l'oro", rafforzando il concetto attraverso la consegna ad Alberto Tomba e a Sara Simeoni del Premio Onesti 2014, come atleti simbolo di un secolo di storia, e ricordando l'importanza della dimensione internazionale del CONI.

Celebrata anche dalla massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da sempre fiero portabandiera del movimento, affezionato e partecipe sostenitore dei successi più belli. "Sono qui perché nel CONI si riconoscono non solo i nostri atleti e campioni, quelli di tempi recenti e meno recenti per i quali è rimasta intatta la gratitudine, ma perché il CONI appartiene a tutti gli italiani e tutti gli italiani possono riconoscersi in questa istituzione della nazione e della Repubblica", dice con senso di orgoglio tra gli applausi dei presenti. "E' un periodo nel quale sto frequentando parecchi centenari, addirittura quello del bicentenario dell'Arma dei Carabinieri, nata addirittura prima dell'Unità d'Italia. Il CONI è nato prima della nostra Repubblica, prima che l'Italia conoscesse la prima guerra mondiale e prima di quel dopoguerra che sfociò in un regime autoritario, quando al CONI fu imposto un segretario dal partito unico. Siamo particolarmente vaccinati contro l'irruzione nello sport della retorica dei nazionalismi. Una cosa, però, è la retorica, altra è l'orgoglio nazionale verso quelle atlete e quegli atleti che concorrono con il Tricolore sul petto: bisogna guardarsi dalla strumentalizzazione politica di ogni partito ma dobbiamo sollecitare il massimo dell'attenzione della politica per il mondo dello sport, per le sue energie e le sue straordinarie sensazioni"

Tante altre prestigiose autorità hanno partecipato alla giornata di festa dello sport italiano: il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Graziano Delrio, il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, il Ministro Maurizio Martina delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, sei Sottosegretari, sette Ambasciatori e 61 rappresentanti dei Comitati Olimpici di tutto il mondo, oltre al Sindaco di Roma, Ignazio Marino, e al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
 
Il passaggio delle frecce tricolori dell'Aeronatica Militare ha conferito all'evento quel sano, orgoglioso senso di appartenenza che ha colorato i contorni della festa, salutato da un'ovazione sincera. 

Il Centenario si chiude con una prima serata da applausi, celebrata in diretta tv dalla RAI, con uno spettacolo disegnato su misura per esaltare i campioni che hanno scritto a tinte forti la leggenda dello sport italiano, regalando prestigio al Paese, esportando l'immagine migliore dell'eccellenza italiana. 
Paolo Bonolis chiama sul palco a turno i protagonisti di un secolo di imprese, rievocando immagini indelebili e imprese custodite negli annali.