17/12/2012 - 21.13

ENNIO FALSONI RIELETTO PRESIDENTE FIKBMS

All’indomani della sua straripante vittoria in Assemblea, intervistiamo il neoeletto presidente, al suo terzo mandato consecutivo.

di Alice Mancini

“A tutti i nostri associati: grazie!”
Esordisce così il neoeletto presidente Ennio Falsoni all’indomani dell’Assemblea generale svoltasi all’Hotel Michelangelo di Milano alla quale si sono presentati il 77% degli aventi diritto al voto. Numeri importanti per la FIKBMS che ha radunato votanti da tutta Italia nonostante la neve che ha colpito il nord Italia bloccando aeroporti, strade e ferrovie.

Molti gli ospiti illustri, arrivati per assistere ai lavori assembleari di una delle DSA più importanti del CONI. Tra loro Marcello Marchioni, decano dirigente della FIDAL nonché membro di Giunta CONI; Andrea Mancino, presidente della Federazione di Biliardo Sportivo nonché coordinatore delle DSA del CONI; l’Avv. Fausto Bruzzese, presidente della Commissione Giustizia di parecchie Federazioni quali la Federmotociclismo, l’Hockey Ghiaccio e le Bocce; il Dott. Giulio Tulliani, uno dei due revisori dei conti di nomina CONI e assegnato alla nostra Federazione; il Dott. Sandro Rossi, già dirigente degli Organismi Sportivi, il quale aveva già seguito in passato tutta la pratica di FIKB (allora) nel suo riconoscimento e che già era stato ospite nella scorsa Assemblea Generale federale e che poi ha presieduto l’Assemblea stessa su proposta di Falsoni. Massiccia dunque la presenza del CONI, a riprova dell’interesse che la Federazione suscita.

L’organizzazione delle elezioni, curata dalla segreteria federale, ha seguito nei dettagli l’allestimento delle sale. In particolare nella sala dell’Assemblea sono state proiettate foto dei successi degli azzurri nelle varie discipline di cui la Federazione si occupa, una sala reception offriva un coffee break, mentre gli schermi proponevano le immagini dei relatori e il Power Point di presentazione del presidente uscente. Lo svolgimento di un altro meeting in concomitanza dell’assemblea FIKBMS, ha però creato dei rallentamenti durante le pratiche della verifica poteri costringendo gli associati a stare in fila per alcune ore prima di avere la possibilità di accedere all’Assemblea. Inoltre il software ideato apposta per accelerare il controllo degli aventi diritto a un certo punto è andato in tilt, obbligando la commissione preposta a svolgere tutti i controlli a mano.  Betty, la capo-ufficio, ha spiegato il perché della lentezza delle operazioni di controllo della commissione: “Innanzitutto - dichiara - è il CONI che impone di seguire la complicata e macchinosa prassi burocratica, che tuttavia ha lo scopo di garantire a tutti la regolarità dell’Assemblea stessa”. I controlli della verifica poteri eseguita da Marco Bertoletti e Francesco Migliaccio, i due preposti insieme a Betty e Claudia Rivolta, sono stati davvero attenti non volendo incorrere in errore per garantire la totale regolarità dell’Assemblea, anche a causa dei continui attacchi alla segreteria stessa da parte del gruppo di Di Blasi e della situazione conflittuale creatasi durante la campagna elettorale che  aveva messo tutti in grande tensione. “Nonostante alcuni intralci – dichiara Falsoni - va dato atto che tutti coloro ch’erano venuti per votare, hanno potuto farlo. A nessuno è stato negato nulla. Dobbiamo solo scusarci con  quelli che hanno pazientemente atteso per ore prima di poterlo fare.

Ciò premesso dunque, e dopo un week-end passato a smaltire la sbornia di complimenti che ha ricevuto, ecco che siamo qui per intervistare il presidente Falsoni che è stato rieletto al suo terzo mandato. E allora, presidente, come si sente?

Benissimo ovviamente, anche se molto stanco. E’ come dopo un match: passata l’adrenalina che ti scorreva nelle vene, avviene una sorta di rilassamento fisiologico. Ma non è che ho passato la domenica a letto, perché dopo aver finito l’Assemblea sabato sera, ho dovuto riunire  immediatamente il mio nuovo consiglio per la seduta di insediamento in cui già abbiamo affrontato alcune problematiche e che si è chiuso all’una di notte. La domenica mattina, visto che Andrea Mancino era venuto alla mia e mi aveva chiesto di ricambiargli la cortesia, mi sono sciroppato un’altra Assemblea Generale , quella della Federbiliardo sportivo in Via Piranesi a Milano come vice-presidente della stessa vicino a  Marcello Marchioni! Insomma , è stato un week-end molto stressante e impegnativo, ma siccome tutto è andato come nelle mie previsioni, mi sono anche divertito.”

E’ stata la sua una vittoria netta, direi schiacciante. Cosa ne pensa?

“Desidero dire in tutta franchezza che in fondo devo ringraziare, così come ho già fatto in Assemblea, i miei concorrenti e i miei detrattori perché nel corso degll’ultimo anno in particolare credo sia stata l’unica vera volta in cui tutti si sono davvero impegnati per difendere le rispettive posizioni e punti di vista. C’è stata cioè una vera campagna politica, una corsa alla presidenza e alle varie cariche consiliari, anche sin troppo aspra a mio avviso e con parecchi colpi bassi. Ma è indubbio che fosse una competizione vera, democratica. E la mia soddisfazione più grande è venuta proprio dalle scelte che poi  ha fatto l’Assemblea stessa, scelte inconfutabili, chiare e nette: la Federazione si è stretta intorno a me e agli uomini della mia lista che sono stati tutti eletti e ha mandato a casa tutti  i miei concorrenti. Ancora una volta, fatti e non parole.”

Ci dice delle sue impressioni sull’Assemblea?

“ Mi è davvero spiaciuto che moltissimi nostri associati  siano stati costretti a stare in fila per ore per accreditarsi.  Pensare che  la commissione verifica poteri, con a capo Marco Bertoletti e Francesco Migliaccio che ringrazio pubblicamente per la loro collaborazione, ha cominciato ad operare alle 08.30 del mattino per finire alle 17.00. Incredibile davvero!

Ma il rovescio della medaglia è che se tutti sono stati lì fino alla fine, dimostra il grande attaccamento che essi hanno nei confronti di questa Federazione. Vi è stata  una  vera e propria mobilitazione per questa assemblea , tutti hanno capito l’importanza del momento e la necessità di esserci per contare. Abbiamo avuto gente da ogni parte d’Italia e a tutti i nostri associati devo proprio  dire: grazie!

Va però anche fatto loro un piccolo rimprovero: molti di loro non avevano  mandato in segreteria la loro documentazione, o almeno non tutta. Le operazioni di controllo sono state lunghe e complesse anche perché non tutti gli associati avevano a disposizione tutta la documentazione richiesta dai regolamenti  CONI. Ma anche questo è un’opera di educazione, un’esperienza che verrà utile per il futuro. Poi , che ci sia stato qualche intoppo tecnico,  ci sta anche. Ma questo è il classico imprevisto. Credi di aver pensato a tutto, e invece ecco che un granello di sabbia mette in discussione il grande lavoro che ha fatto la segreteria cui deve andare il mio personale plauso. Per il resto, devo complimentarmi con Sandro Rossi per l’eccezionale polso ( un vero ‘pugno di ferro in guanto di velluto’) che ha avuto nel tenere sempre il timone dritto sull’ordine del giorno e  i lavori assembleari. L’unico piccolo neo  che mi sento di muovergli (ma è un pensiero tutto mio),  è che fossi stato al suo posto , dopo il voto sulla relazione al mio bilancio programmatico, avrei chiamato a parlare dapprima i vari candidati al consiglio e solo alla fine i tre candidati alla presidenza. E’ finito invece che ha fatto esattamente l’opposto e così non ho avuto modo di controbattere a quanto   Carlo Di Blasi ha detto (mi ha paragonato a un vecchio fax da rottamare…)nel corso della sua presentazione e mi ha obbligato a reagire istintivamente agli attacchi personali e gratuiti di Stefano Valenti. Comunque è andata com’è andata, e come ha detto Shakespeare : “tutto è bene quel che finisce bene.”

Quindi lei dice che se Sandro Rossi l’avesse fatta parlare per ultimo, avrebbe fatto un intervento diverso da quello che invece poi  ha sostenuto? Ossia, cosa avrebbe dovuto dire?

“ Guardi, mi aspettavo degli interventi completamente diversi. Invece ho notato che, almeno a mio avviso, Carlo Di Blasi e Roberto Fragale si sono in fondo scambiati le parti. Penso che Fragale, limitandosi ad attaccare  me quale padre-padrone da cui sganciarsi, attaccandomi sulla inaccessibilità delle carte contabili e sullo scarso controllo che avrebbe fatto il CONI stesso sulla nostra Federazione  e non parlando assolutamente del suo programma, abbia in fondo detto  quello che avrebbe dovuto dire  Di Blasi. E viceversa. E’ infatti  finita che Carlo  Di Blasi  ha invece illustrato il programma  elettorale che sarebbe dovuto essere di competenza del candidato alla presidenza Roberto Fragale. Insomma, hanno fatto un pastrocchio, e  a questo mi sarebbe piaciuto controbattere. Ero infatti pronto a ricordare a tutti i presenti che Carlo Di Blasi è stato un mio storico concorrente per oltre 20 anni; che lui è stato un surfista, passato da Fenasco a Federcombat, da Cisco a Fist prima di approdare da noi. Che qui giunto  e messo da parte (per quanto mi riguarda) i rancori del passato, è stato inserito nella mia lista dello scorso quadriennio e fatto eleggere quale consigliere federale. Arrivato in Consiglio, dopo aver  soddisfatto alcune sue esigenze economiche, gli è stato assegnato  un grande incarico, quello di presidente della commissione media e marketing. Quando ho ortato a casa un contratto con la RAI, gli è stato conferito l’incarico di gestirlo.   Il consiglio ha accettato di rendere ‘attività istituzionale’ le selezioni di Oktagon, quella geniale operazione di marketing che ha creato nella nostra federazione. Infine che gli sono stati concessi contributi economici sia per il suo evento che per quelli di tanti ‘suoi amici’. Pensavo infatti seriamente che Di Blasi fosse un ‘valore aggiunto’ per questa Federazione, viste le diverse aree di competenza che ci sono sempre state tra me e lui. A quel punto avrei ricordato all’Assemblea che-nel tentativo di spiegarmi il suo  atteggiamento e i suoi continui attacchi, ai limiti della denigrazione e della diffamazione-, l’unica spiegazione mi è venuta rileggendo una vecchia favola di Fedro, quella della Rana e dello Scorpione…”.

Ce la vuole ripetere?

“Come no. C’era una volta, in riva ad un fiumiciattolo, una rana che si crogiolava al sole. Le si avvicina ad uno scorpione e lei dapprima si ritrae. Ma lo scorpione, usando parole melliflue, le chiede la cortesia di traghettarlo dall’altra sponda, perché non sa nuotare. La rana, anche se riluttante, se lo carica sulla schiena ed entra in acqua. Ma quando sta per approdare dall’altra parte,viene punta dallo scorpione. Mentre sta per morire, la rana, incredula, chiede.”ma perché l’hai fatto? In fondo ti stavo salvando la vita.” E lo scorpione: ” Perché è la mia natura!”. Fuor di metafora, la Rana altro non è che la Federazione, su  chi sia lo scorpione, non dovrebbero esserci dubbi. Potrà la rana fidarsi ancora dello scorpione? Personalmente, credo proprio di no. Ma avrei lasciato che i presenti decidessero …”.

In assoluto, cosa non le è piaciuto?

L’intervento di Stefano Valenti, ai limiti del penoso. Ha fatto una figura barbina, ha farfugliato accuse persino ai Revisori dei Conti del Coni che non mancheranno di chiedergliene spiegazioni, prima o poi. E’ andato fuori tema e la gente non capiva dove volesse parare. Sia lui che Fragale dovevano parlare di programmi e si sono limitati a ripetere le solite accuse che mi erano state rivolte da Carlo Di Blasi. Sono stati dei burattini nelle mani del grande burattinaio . ma la cosa che mi veramente mi ha sorpreso maggiormente è che alla fine, nonostante   la figuraccia, Valenti abbia addirittura preso più voti di Roberto Fragale. Roba da matti!”.

Presidente, risulta evidente che un quarto della sua Federazione  in questo momento le si contrappone. Cosa   si sente di dire loro?

“ Credo che molti di loro siano stati fuorviati, condizionati, dal grande burattinaio. Tutti sanno che in questa Federazione io ho sempre funto da collante.   In tutta la mia vita sportiva, ho cercato di mettere insieme le persone e non di dividerle. E questo continuerò a fare. La nostra Federazione è davvero un grande squadrone e non si creda alla storia del padre-padrone, del tiranno, del monarca assoluto. La Federazione è un grande organismo democratico e trasparente.  I diversi comitati regionali hanno un grande potere sul loro territorio, i direttori tecnici vengono rispettati  nelle loro scelte e nel loro lavoro,  così come quello di tutte le commissioni che abbiamo. Tutti  noi lavoriamo per la Federazione e siamo al servizio di tutti i nostri associati. Facciamo ovviamente tutto quello che possiamo e al meglio delle nostre forze. E lo scopo finale, è il bene comune di tutti e non quello nostro personale. Non trascuriamo alcun settore delle nostre discipline e diamo a ciascuno  di essi gli strumenti per operare dignitosamente sia a livello nazionale che internazionale. La speranza , che è ‘una cosa testarda’,è che tutti oggi siano più consapevoli di ciò che è la nostra federazione e di dove vuole arrivare. E vorrei terminare con le parole di John F. Kennedy che, riferito al suo paese, un giorno disse: “ Non chiedete cosa possa fare il vostro Paese per voi: chiedete cosa potete fare poi per il vostro Paese”. Insomma, criticare è sempre facile. Occorre che ciascuno dei nostri associati raggiunga una maggior consapevolezza e contribuisca la sua parte a farci crescere ulteriormente. Questa è la mia speranza e il mio augurio per un prossimo quadriennio di prosperità e successo.”


In allegato la presentazione sugli obiettivi raggiunti nel corso del quadriennio precedente esposta dal Presidente durante l'Assemblea.

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