30/05/2011 - 12.43

FIGHT DIET: PERDERE LIQUIDI IN VISTA DI UNA GARA. PRO E CONTRO

fight diet

In Thailandia sono in uso metodiche di disidratazione corporea che mediante un percorso di 3-4 giorni portano i fighters a perdere quantitativi anche molto grandi di acqua (in relazione al peso di partenza). Si tratta di una strategia che comprende: corsa sotto il sole (con temperature attorno ai 40°) con sudorina, intervallate da lunghe saune. Ai fighters è in genere proibito bere, concessi solo dei piccoli cubetti di ghiaccio da succhiare per inumidire le labbra e dare la sensazione di freschezza. Per dare ulteriore sollievo al fisico disidratato vengono utilizzati dei ventilatori in abbinamento al mentolo, che strofinato sul corpo aumenta, la sensazione di freschezza ma è solo una sensazione, il corpo è comunque disidratato!

 

Con questa modalità un campione di Muay Thai boxe che ho seguito per tutta la fase della preparazione, ha modificato il suo peso da 69 kg a 63 Kg in soli 4 giorni!

Il fighter con un peso forma a 67 kg e una percentuale di grasso corporea pari a  9%, era già in buone condizioni di forma. L’aver  perso 6 chili in breve tempo gli ha procurato una perdita di energia notevole oltre alla deplezione idrica e di minerali (la sera precedente l’incontro gli è stato impedito di bere chiudendolo in una camera d’albergo senza condizionamento e senza acqua!).

Dopo questo trattamento il fighter ha disputato un solo round durante il match che gli è valso una delle poche sconfitte in carriera.

E’ quindi evidente che la disidratazione oltre i limiti fisiologici non paga!

 

I rischi di perdere troppa acqua (disidratazione):

-          Aumento della densità del sangue (il cuore è costretto ad un superlavoro aggiuntivo per  pompare il sangue).

-          Incremento incontrollato della temperatura corporea e stress termico Incremento dell’ematocrito oltre i valori normali

-          Perdita di acqua e minerali con grave danno per i meccanismi cellulari.

-          Insorgenza di crampi muscolari agli arti.

 

L’associazione di regimi alimentari ipocalorici associati a disidratazione provocano quindi perdita di liquidi e inducono un pericoloso stato di carenze e debilitazione. Ristabilire la situazione di corretta omeostasi dei liquidi organici può richiedere un tempo nell’ordine di 24-48 ore, ma per ripristinare le riserve energetiche (glicogeno muscolare) ci vogliono non meno di 72 ore.

In caso di perdita di massa muscolare a causa di diete eccessivamente restrittive anche periodi di tempo molto più lunghi. Quindi perdite di peso repentine ottenute con metodiche eccessivamente aggressive possono danneggiare le riserve energetiche e mettere a rischio l’equilibrio idrico-salino.

 

La “tecnica tailandese” non ha ovviamente alcun supporto scientifico e come visto gli effetti negativi sono di gran lunga superiori quelli positivi. L’unico aspetto positivo che puoi considerare è quello che l’esposizione ripetuta di un fighter ad ambienti caldi e umidi, abbinata all’esercizio fisico,  facilita l’adattamento e quindi migliora la performance in condizioni ambientali particolarmente difficili come quelli thailandesi.

 

In Europa e in America è invece in uso la metodica  dell’utilizzo di acqua demineralizzata per perdere rapidamente peso e ridurre la percentuale d’acqua corporea.

Questa strategia è attuata sia dal preparatore atletico Rehan Jalali a Beverly Hills California, per mettere in condizione forma i suoi clienti (si tratta per lo più di star di Hollywood in cerca della forma migliore in pochi giorni per risultare al meglio nei servizi fotografici o nelle apparizioni pubbliche) che dal preparatore André Vinicius Aurnheimer “Benkei” soprannominato “mago della bilancia” che riesce a disidratare e reidratare gli atleti dell’American Top team di MMA con differenze di peso anche di 13 Kg nelle 24 ore. Il suo lavoro è basato essenzialmente sull’assoluto controllo del sodio nella dieta (mai alimenti con più di 40 mg di sale), basso apporto di carboidrati e acqua demineralizzata (sì, proprio quella che utilizzi per la tua automobile!).

Benkei conosce bene i pericoli della sua arte: << la disidratazione se non viene eseguita in modo corretto e in totale sicurezza, può essere fatale>>. E’ chiaro che aumenti di peso repentini nell’ordine di 10 kg e più inducono problemi fisiologici di non poco conto come: sovraccarico del sistema cardiovascolare, possibili congestione polmonare, edemi degli arti inferiori.

Ma è anche vero che come dice Benkei:

 

 “molte cose sovraccaricano il sistema cardiovascolare di un atleta, per questo le MMA non sono uno sport per chiunque”.

 

La sudorina è un aiuto dell’ultimo minuto per rifinire il peso in vista del match (ultima settimana), ma ha davvero poco senso utilizzarla nel periodo di preparazione. Solo se hai  una predisposizione elevata alla ritenzione idrica puoi utilizzarla  anche nei periodi di allenamento lontano dalla data del match, ma solo in questo caso.

 

 

UP & DOWN dell’utilizzo della sudorina

 

↑UP

- Facilita la perdita d’acqua e quindi di peso in breve tempo.

- E’ ideale per rifinire il peso solo in prossimità del match (ultima settimana).

- Non intacca le riserve energetiche dell’organismo e non diminuisce la massa magra.

 

↓ DOWN

- Provoca una notevole perdita di liquidi che deve essere subito reintegrata.

- Porta ad una deplezione di minerali che, con l’acqua, devono essere rapidamente

  reintegrati.

- Non è efficace lontano dalla data dei match perché affatica l’organismo, aumentando le    

 difficoltà del recupero dopo l’allenamento.

- Produce un aumento del livello dell’ematocrito con conseguenze sfavorevoli e   

  potenzialmente pericolose

- Favorisce l’insorgenza di crampi e affaticamento muscolare.

 

 

(tratto da: FIGHT DIET, S. Ciccarelli editore, 2011)