28/09/2009 - 20.19

GIOVANI RECORD NELLA MILLENARIA POLA

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Agli Europei WAKO riservati a Cadetti e Juniores, 1071 i partecipanti in rappresentanza di 30 nazioni. Italiani splendidi, primi nel semi-contact!

 

di Ennio Falsoni

 

 

Sono stato parecchie volte in Craozia che ho girato in lungo e in largo a partire dal 1971 (anno in cui per la prima volta arrivai sino a Istanbul con una Fiat 125), ed ogni volta  la trovo una bellissima regione con tutte quelle sue coste frastagliate, il  mare cristallino, le colline  rocciose, il verde lussureggiante della macchia Mediterranea, i suoi piccoli porti pienI di barche da diporto, i suoi cantieri. Ma la cosa che mi colpisce di più ovviamente, è la continuità storica con  la civiltà romana che è visibile ad ogni piè sospinto. Ovunque ci si addentri nei bellissimi centri storici, trovi Leoni di S.Marco all’ingresso delle chiese e delle cattedrali, dei Fori  e strade romane, oppure – come a Pola – degli anfiteatri che, come in questo caso, ricordano ai turisti il Colosseo di Roma o l’Arena di Verona (anche se molto più piccola).

Ebbene qui, in mezzo ad una natura  resa ancora più bella da uno splendido sole che ha riscaldato tutti i cuori per l’intera settimana, si sono svolti i Campionati Europei  2009 riservati a Cadetti e Juniores, vale a dire ai giovani e giovanissimi atleti della WAKO di cui  ne rappresentano il futuro. E devo subito dire che da ciò che ho visto e ammirato a Pola, il futuro della WAKO è davvero roseo!

Ben 1071 gli atleti impegnati nei Campionati in rappresentanza di 30 nazioni europee dalle quali però sono stranamente mancati sia spagnoli che francesi, così come svedesi e finlandesi, tutte nazioni impegnate in questo momento solo nelle attività seniores. In ogni caso, ben 1500 le persone coinvolte negli Europei, a significare lo straordinario successo che la kickboxing sta  riscuotendo in tutto il continente.

La Federazione Italiana di Kickboxing, vuoi per la vicinanza col paese ospitante, vuoi perché abbiamo un vivaio di atleti notevole, curato amorevolmente dai tecnici Roberto Montuoro, Luisa Lico, Gianfranco Rizzi, Emanuele Bozzolani, Federico Milani e Riccardo Wagner, che ringrazio anticipatamente per l’impegno profuso in questa trasferta, ha portato a Pola ben 90 atleti che con accompagnatori, giudici, arbitri e tecnici ha raggiunto la notevole cifra di 166 persone che hanno riempito ben 3 pullman. Pensate: 1 pullman è partito addirittura dalla Sicilia e ben 2 sono partiti da Napoli. Insieme hanno percorso tutta la nostra penisola raccattando,cammin facendo, atleti del Lazio, della Toscana, dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto. 1200 km di viaggio che però non sono pesati più di tanto perché fatti in grande serenità e letizia, ore e ore passate conversando, dormendo,mangiando, mandando messaggi, sentendo musica, ammirando paesaggi diversi per una sicura crescita personale dei ragazzi che fanno sempre esperienze importanti per la formazione del loro carattere e della loro personalità, esperienze preziose per il loro futuro.

Gli organizzatori della Federazione croata , in collaborazione con lo staff della WAKO che dirige sempre tutte le operazioni e lo svolgimento degli Europei, hanno lavorato bene e devo francamente dire che se proprio volevamo trovare qualche critica da fare, è nell’allestimento del palazzo dello sport che ci ha ospitato, il Mate Parlov (grande campione di boxe) di Pola che ci ha ospitato. La coreografia era scarna, il podio troppo piccolo e in fondo, lo stesso palazzo dello sport è risultato un po’ angusto per le accresciute esigenze degli Europei dei Cadetti e Juniores che sta diventando una manifestazione sempre più grande.  Per il resto, niente da dire: complimenti anche a loro per l’enorme lavoro svolto e soprattutto per la cordialità e la cortesia dimostrata a tutti. La pubblicità, a volte, è anche vera: “Croazia, un piccolo paese con un grande cuore”. Posso confermarlo!

Ben 6 i tatami, ossia le aree di gara di semi e light contact, mentre 2 i ring per  le gare di full contact, low-kick e K1 Rules. Ancora una volta, il grosso degli atleti lo abbiamo trovato negli sport da tatami, col semi a farla da padrone assoluto, seguito dal light contact, quindi dalla low-kick, dalle forme musicali e dal K1. Buon ultimo l’aero-kickboxing, che tuttavia dall’anno prossimo non farà più parte delle competizioni ufficiali WAKO. Verrà soppiantata dalla Kick-light (ossia dal light contact con la possibilità di attaccare anche le gambe dell’avversario coi low-kick), anche se la decisione finale spetta al Direttivo della WAKO che si riunirà poco prima dei Mondiali di Villach, ossia fra tre settimane.

Come ho già detto tante volte, seguire i diversi atleti  che sono a volte impegnati  in 3-4 aree in contemporanea, non è assolutamente facile. Ma li ho osservati più o meno tutti a distanza, e devo francamente dire che mi hanno impressionato per l’impegno, la determinazione, la grinta, la bellezza e la facilità delle loro tecniche. Certo, ho notato anche gli smarrimenti, i pianti, lo scoramento di  molti quando si avvicinavano alla sconfitta, tutto il contr’altare della vittoria. Ma questa volta mi sono anche soffermato sui coach, sì proprio loro, quei bravi tecnici di ogni nazione che seguono i propri atleti con passione, con impegno, che sanno quando spronarli o quando redarguirli, che li consigliano, li incitano, li rimproverano. E, subito dopo la gara, comunque sia andata, che  abbracciano quei giovani,  soprattutto i giovanissimi, avvolgendoli con le loro ampie braccia, che se li coccolano quasi accompagnandoli  negli spogliatoi. Davvero persone stupende, innamorate del loro lavoro che svolgono con grande cura e passione. Sanno di avere delle enormi responsabilità  e che il loro ruolo è fondamentale nella   formazione sportiva di quei giovani e la loro dedizione alla causa è assoluta.

Vedo costantemente un grande numero di combattimenti, ma devo francamente confessare che quando combatte un italiano segretamente faccio il partigiano, confesso anche di soffrire un po’ con quei ragazzi che magari si stanno giocando una vittoria e gioisco ovviamente quando arriva e me ne dispiaccio quando non succede (anche se un presidente di federazione mondiale dovrebbe sempre essere super partes). C’è sempre un gruppo, anzi una famiglia, che non mi stanco mai di vedere all’opera: è quella del Maestro Lanzilao. Ha 3 figli stupendi (di cui 2 a Pola), tutti azzurri nel semi contact, e tutti grandi campioncini, con un formidabile avvenire davanti. E lui, il papà, che li segue non solo come padre, ma come tecnico. Dopo la bella vittoria di una delle figlie in questi Europei, Veronica (50 kg)  vittoria ancorché di misura, avvicinatolo per fargli i complimenti, mi ha detto;  "Sì, ma non c’era con la testa”… Insomma, la figlia aveva sì vinto, ma non nettamente come avrebbe potuto e  lui  voluto! Capito? E’ un papà super-perfezionista, un tecnico esigente, altro che storie. Incredibile, ammirevole. 

Abbiamo portato in Croazia  un numero impressionante di atleti, quasi 90 atleti, di cui 56 nel semi contact, una sola ragazza nel full contact, Grenci Giulia di Roma, che è giunta poi anche seconda (davvero formidabile la sua grinta, che però non era unita alla precisione dei colpi, il che le è stato fatale. Ha perso contro la croata  Lana Jesic per un soffio!), 2 giovani nelle Forme Musicali Riccardo Nordio e Gabriele Colombo, entrambi  medaglie d’argento)  e poi il resto nel light contact.

Nel semi contact avevamo negli ungheresi i mostri sacri da battere, e lo abbiamo fatto!

Nello speciale medagliere per nazioni, siamo comunque primi con ben 11 medaglie d’oro individuali e un oro  a squadre (coi cadetti), davanti all’Ungheria che ne  ha totalizzate solo 9. Un successo venuto  con  un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti tutte le forze migliori del movimento italiano, a cui va il mio plauso personale.

Bravi anche i giovani nel light contact, una specialità che negli ultimi anni ci ha dato grosse delusioni, ma che ora – grazie al grande lavoro di Riccardo Wagner e Federico Milani – sta dando i suoi frutti. Ben 11 le medaglie complessive conquistate, di cui 1 d’oro Chiara Ferrarotto), ben   3 gli argenti (con Salvatore Malaponti, Silvia Menzi e Jlenia Carbone) e 7  i bronzi (Giulio  Sciacca, Luigi Monaco, Eduardo Emmolo, Andrea Ceresoli, Michele Muntady, Clarissa Oddy e Teresa Bruzzi)  che hanno portato l’Italia all’ottavo posto  in questa specialità, posizione  assolutamente non trascurabile.

Nel complesso dunque, una trasferta più che positiva in terra di Croazia che inietta nuovi entusiasmi e tante energie nel nostro giovane movimento. Di questi tempi, tutto ciò è davvero entusiasmante.

 

 

RISULTATI SEMI CONTACT

CAMPIONI D'EUROPA

Lanzilao Gabriele
Lanzilao Veronica
Abbate Carmela
Notaro Pietro
Colla Davide
Guiducci Roberto
Strano Francesco
Tassero Maurizio
Niceforo Paolo
Cavallaro Giulia
Annunziata Vittoria

MEDAGLIE D'ARGENTO

Niceforo Ambra
Morante Tonino

MEDAGLIE DI BRONZO

Minoia Davide Calandra Silvia
Bonaccurso Francesco Marchese Stefani
Pintore David Lanzilao Martina
Lughetta Francesco Cavallaro Roberta
Angelino Giuseppe Parisi Mariachiara
De Blasio Emanuele Malaponti Salvatore
Milani Matteo Carbone Ilenia
Cimpeanu Georgian Scolpito Eduardo
Langione Giuseppe Barruffo Flavio
Dario Fabrizio Licata Maddalena