12/10/2015 - 18.48

In ricordo di Samantha Aquilano

di Giorgo Ceravolo

“Il mio sogno nel cassetto? Raggiungere la completa serenità, che significa avere tutto ciò che davvero serve: la salute anzitutto, il lavoro, una sufficiente disponibilità economica, senza dover essere presa da troppe preoccupazioni. È un concetto che si ispira un po' alla filosofia orientale: anche questa è una conseguenza della mia attività sportiva, un'attività che induce molto all'introspezione”.
Lo diceva in un’intervista Samantha Aquilano.
Una delle più grandi Pointfighter Italiane di tutti i tempi, che ieri, 11 ottobre, ha finito per sempre di calcare il tatami. Mai banale, sempre profonda nel suo pensiero, sempre legata a quella componente filosofica tanto cara agli sport da combattimento.

Pluricampionessa mondiale, i suoi successi erano frutto della fatica, di una vita fatta di sacrifici, impegno, testardaggine. La sua crescita sportiva è stata piuttosto rapida e costante. Anni di allenamenti sotto la guida di Giorgio Lico, che si accorse da subito del suo potenziale, la portarono a vincere per sette anni consecutivi a livello internazionale.

Io la ricordo così: un’anima un po’ ribelle, mai disposta ad accettare la sconfitta. Donna di carattere, sempre in prima linea, sempre decisa, capace di sopportare 365 giorni all'anno di fatiche fisiche. Una grande fortuna e un grande esempio per me che all’epoca mi affacciavo all’agonismo per la prima volta.

Bella da vedere sul tatami. Elegante, sciolta e completa in tutto il suo repertorio, tuttavia non combatteva per lo spettacolo, combatteva per vincere, per battere se stessa e i suoi avversari.

Aveva 23 anni quando nel 1998, per la prima volta vinse il Campionato Europeo, il suo primo titolo internazionale. Da quel momento, insieme alla compagna di mille battaglie Luisa Lico, inizia un filotto internazionale che la porta a vincere l’anno successivo il primo titolo Mondiale a Caorle (Italia) portando la Thunder Pizzo per la prima volta e per molti anni sul tetto del mondo. Ed è solo l’inizio di una vita fatta di record, di vittorie, di sfide, di amicizie costruite sul reciproco rispetto dei compagni di nazionale e degli avversari.

Nella sua lunga carriera, ha partecipato a ben 5 mondiali ed 4 europei, oltre tutti i tornei nazionali vinti e a tutti i tornei internazionali più importanti.

Realizzatasi sportivamente, era tempo di cercare altre soddisfazioni nella vita. Quindi si sposa, diventa mamma, gli eventi la portano lontano dalla sua terra natale, Pizzo, ponendo fine temporaneamente alla sua carriera agonistica. Tuttavia le ceneri di quella che è stata una parte indelebile della sua vita sono ancora calde, e il legame profondo instaurato con la Kickboxing la portano a cercare una scuola in cui insegnare. Nel 2007 ritorna sul quadrato per chiudere la sua carriera agonistica al Campionato Italiano di Vibo Valentia organizzato dalla Thunder Pizzo, la stessa società che l’ha lanciata e che l’ha vista crescere in quell’isola felice che per noi è la Kickboxing. Ricordo che non era al top della forma all’epoca, poco paragonabile all’Aquilano che nel 2004 vinse a mani basse il suo ultimo Europeo.

Eppure la classe c’era ancora, l’esperienza e il talento di una campionessa di tale portata risultava ancora impossibile da eguagliare a livello nazionale. È così che Samantha portava a casa il primo giorno di gara il Titolo Italiano a squadre e il giorno seguente il Titolo Italiano della cat. -50 kg, per l’ultima volta si metteva in discussione con se stessa, e per l’ultima volta ne usciva vincitrice. Da fuoriclasse.

Di Samantha rimane tanto, la sua profondità d’animo e al tempo stesso la sua semplicità, la voglia di migliorarsi sempre, pur restando con i piedi per terra. Una vita fatta di coraggio, per una donna che ha sempre guardato la paura dritto negli occhi e l’ha sconfitta, come testimoniano le sue parole: “Non ho mai avuto paura, se si esclude quella emotiva che precede ogni incontro, ma null'altro”.

E, credo io, che lo pensasse anche nel suo ultimo combattimento.

Frasi raccolte dall’intervista del Messaggero Veneto della Repubblica:
http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2005/01/15/UD_18_SPF1.html