12/09/2007 - 14.29

KICKBOXING EXPLOSION VII A PESCARA

L’anno scorso, di questi tempi, la città di Pescara esultava per le gesta dei suoi campioni, Grosso e Oddo, protagonisti del Mondiale di calcio in Germania; a distanza di un anno la Città adriatica torna a sognare con le imprese di altri due suoi illustri cittadini, Fabrizio Bergamini e Stefano Paone, laureatisi rispettivamente Campione del Mondo di K1 e Campione Intercontinentale di Kickboxing.
Nella suggestiva location, dello Stabilimento Balneare “4 Vele”, diventato per l’occasione un’infuocata arena, ha avuto luogo, la settima edizione di “Kick boxing Explosion”, galà di Kick boxing pensato e organizzato da Riccardo Bergamini, divenuto un immancabile appuntamento estivo per gli sport da combattimento tricolore. Maxi schermi, impianto luci tipo grandi show stelle e strisce, eleganti hostess e impeccabile servizio di catering per i tavolini ai bordi del ring; era questo, il colpo d’occhi che accoglieva le oltre 4000 persone che sono venute a fare il tifo per i portacolori azzurri. Il più grande dei fratelli Bergamini, Riccardo, ha chiamato, negli anni, per confrontarsi con gli alfieri allenati nel suo team, atleti provenienti da tutta Italia, Inghilterra, Francia e Croazia, offrendo con il passare delle edizioni, un crescendo di emozioni; quest’anno , poi approfittando del rientro in Italia del fratello Fabrizio, ormai trasferitosi negli Usa, ha raggiunto il livello più alto.
“Un grande impegno- ha spiegato il D.t. della nazionale italiana di kick boxing- voluto con forza e tenacia, per offrire uno spettacolo di grande spessore tecnico alla città di Pescara, sede nel 2009 dei Giochi del Mediterraneo, dove verrà introdotta, come disciplina dimostrativa la kickboxing, per cui- ha aggiunto Bergamini- era importante che tutto fosse curato e sincronizzato alla perfezione”.
Venendo ai contenuti tecnici della serata, dopo la presentazione della squadra italiana formata da Fabrizio Bergamini, Stefano Paone, Andrea Andrenacci, Mimma Mandolini, Claudio Grazioni e dai fratelli Luciano e Fabio Nubile e di quella croata diretta da Marco Zaja e formata da Frane Radnic, Josko Plepel, Vinco Dirlic, Novena Juranovic, Andrjia Parlain, Acron Pretein e Boris Vujevic, si è dato inizio al confronto, sapientemente arbitrato dal gruppo di giudici diretti da Roberto Fragale e formato dal Campione del Mondo Giorgio Perreca, dal croato Vujevic, Sante Emerigo e Taresco Fabrizio.
I primi ad incrociare i guantoni sono stati al limite dei 67 kg, Fabio Nubile e Boris Vujevic: il match ha mostrato interessanti spunti tecnici pur essendo i due atleti agli inizi delle loro carriere agonistiche. Vince ai punti l’italiano.
E’ la volta dell’altro Nubile, Luciano, negli 81kg, chiamato a confrontarsi con Acron Pretein, più statici i due, ma forti del loro peso non hanno lesinato potenza e determinazione. Sarà il portacolori azzurro ad aggiudicarsi il match
Negli 86 kg, Claudio Grazioni affronta un vero mastino, Andrjia Parlain, fisico possente e grandi bordate le sue armi migliori, che non fanno breccia nella solida guarda di Grazioni che ottiene un prezioso pareggio.
Tante emozioni anche per il 71kg pescarese Andrea Andrenacci che trovava sulla sua strada Vinco Dirlic, con un palmares di 30 vittorie su 32 matches disputati…. 33, visto che subiva 2 conteggi durante il secondo round che portavano l’arbitro a stoppare il confronto a decretare Andrenacci vincitore per ko.
Tocca ad un incontro femminile, Mimma Mandolini, campionessa del mondo ad Agadir contro Novena Juranovic, campionessa europea di thay-boxe; incontro serrato e duro che le 2 atlete, simili per caratteristiche tecniche, portano fino alla fine; la spunta la Mandolini in virtù del numero maggiore di colpi portati a bersaglio e alla maggiore incisività dell’azione.
I matches si susseguono senza interruzione, regalando al pubblico un crescente pathos che trova il suo apice nel primo dei due incontri con un titolo in palio: a salire sul ring è Stefano Paone, 75kg, già campione europeo, che tentava la scalata al titolo intercontinentale, impresa sfuggitagli nella stessa arena 2 anni prima. Di fronte Josko Plepel, che al gong della prima ripresa decideva di seguire una tattica basata sull’incassare i calci sulle gambe, tirati da Stefano, per rispondere con le braccia. nulla di più sbagliato, poiché dopo meno di 1,30” si doveva piegare dolorante per i calci subiti , per poi ripartire dopo il conteggio ma incappare nella stessa dura punizione che decretava la fine del match e incoronava Stefano Paone nuovo campione intercontinentale categoria fino a 75kg.
Toccava, ora, all’attesissimo confronto tra Fabrizio Bergamini, già camione europeo, intercontinentale e mondiale, e il campione del mondo di Agadir e campione europeo Frane Radnic; 2 atleti, 2 scuole e 2 stili di combattimento differenti, ma entrambi indicati come tra gli atleti più efficaci e spettacolari del panorama mondiale. 5 riprese dure, dove i due campioni hanno messo in mostra tutta il loro valore e tutta la loro preparazione tecnica e atletica, con un susseguirsi di colpi dall’una e dall’altra parte da vero manuale della kick boxing, dimostrando valore, correttezza e tenacia, ottimo biglietto da visita per i Giochi del Mediterraneo.
Al termine delle 5 riprese ha la meglio Fabrizio, che aggiunge un altro alloro al suo già ricchissimo palmares visibilmente emozionato per essere tornato combattere tra le mura amiche dopo tanti anni, ma senza dubbio più incisivo e, a tratti spettacolare, del bravissimo Radnic, non nuovo alla piazza Pescarese e ogni match più forte e sostanzioso.
Bravi ragazzi, bravo Riccardo Bergamini! Qualcuno diceva “Nessuno è profeta in patria!”……..chiedetelo ai pescaresi che hanno dimostrato un grande affetto per questo campione e per i suo ragazzi!