03/11/2015 - 20.10

La Kick Light a Belgrado 2015 - di Bruno Campiglia

Mondiali Kick Light di Belgrado. I più grandi di sempre, ma non per noi di casa Italia, abituati a stare in vetta al medagliere oramai da molti anni.
Non i migliori,  ma solo per numero di medaglie e di risultato. Perché ad analizzare categoria per categoria le recriminazioni sono molte e le eccezioni da fare ai fighters poche.
Lasciamo questo Mondiale con la consapevolezza di avere lavorato tanto, ovunque sul territorio, e bene.
Ci aspetta un cambiamento generazionale  importante, anche dal punto di vista tecnico e programmatico.
La disciplina si evolve di continuo, gli arbitraggi a volte incomprensibili vanno comunque accettati ed interpretati, e gli atleti devono acquistare   consapevolezza e garantire impegno e continuità.  Ma questa è la visione del dopo, oggi sono a scrivere di una pagina importante, piena di emozioni e di belle sensazioni.
Sapevo , e l’ho gridato a gran voce, che l’atmosfera “da ring” che si sarebbe respirata essendo noi l’unica disciplina da tatami in mezzo a tre ring di LowKick e K1, che il criterio di giudizio sul contatto sarebbe stato falsato dall’ambiente, e così è stato.
Tranne che nel caso di Nicole Perona, defraudata dall’imbattibilità e  dall’ennesimo titolo che si meritava totalmente dall’unico arbitro a dir poco “zelante” che abbiamo incontrato nel torneo che, con un inesistente richiamo per trattenuta a sei secondi dalla fine, ha tolto un punto e relativo titolo mondiale a chi in questi anni ha preso e meritato il meglio perché è stata il meglio.
Nicole! Tutto il mondo ha detto che il titolo è tuo quindi vanne fiera!
 
Detto questo, per il resto è stato un Mondiale duro, intenso, con ritmi mai così alti  dove la durezza e la forza di volontà andavano mixate con una preparazione perfetta: l’ Oro super meritato di Cristina Caruso è l’ assunto di quanto detto, meravigliosa Cri!
Ma il magico sestetto femminile ha fatto ancora, con l’altro argento della imprevedibile e imperiosa Silvia Scampini, vera sorpresa ed outsider del torneo; una Silvia per nulla intimorita dalle titolate ed esperte avversarie tanto da fare indietreggiare chiunque si sia trovata sulla sua strada; un risentimento di un vecchio infortunio le ha impedito la migliore performance in finale, ma la sua prestazione e il suo argento parlano chiaro. Grande Silvia!
Ancora due bronzi con le mitiche venete Giulia Compagno, che ha raccolto meno di quello che merita e che vale, e di Ilenia Nichele, tecnicamente ineccepibile e alla quale dobbiamo iniettare un po’ di grinta in più.
Poi la non medaglia di Fede Barco autrice comunque di una bella prova ma scontratasi con la futura finalista slovena, ma come detto,  prestazioni splendide  tutte!
Dai maschi è arrivato un ottimo bronzo del neo-senior Edoardo Tranquillino, match tiratissimi e ineccepibili tecnicamente, un “vero” mondiale da protagonista!  Un po’ di esperienza e si puo’ fare!
Tutti i ragazzi hanno fatto prestazioni orgogliose e brillanti, arrivando quasi tutti ai piedi del podio, e chi con due o tre match non ha visto arrivare la medaglia non deve avvilirsi, tantissimi atleti ed ogni incontro una probabile finale ingannano l’ analisi del torneo.
Abbiamo vinto incontri duri e tirati allo spasimo;  purtroppo in alcuni casi ci  è mancato un pezzettino per arrivare e questo insegna ad essere sempre attenti, motivati e concentrati. Solo cosi si potrà andare avanti! Grazie a Stefano e Omar, coach attenti e sempre lucidi, grazie a Sergio che pur rimanendo a casa in questo frangente ha comunque  lavorato  tutto l’anno con i ragazzi e la sua mano si  è vista e  c’è sempre! Grazie al Presidente Milano per la sua assidua ed importante vicinanza e presenza con il gruppo e sui quadrati;  grazie al Dirigente del contatto pieno Bergamini perchè ritengo che la nostra sinergia  ed integrazione  tra le discipline sia stata esemplare e modello futuro di lavoro.                                                                        
Un Mondiale si archivia, il futuro e’già oggi! Ciao a tutti e Forza Italia

M° Bruno Campiglia