19/10/2012 - 12.31

LA PRIMA VOLTA DELLA TURCHIA

ankara
La kickboxing si ritrova  Ankara per la prima parte  degli Europei Wako
La Wako ospiterà  700 atleti, tra cui  45 gli azzurri che in coro dicono “Rispetto di tutti, paura di nessuno!”


di Alice Mancini

Le squadre azzurre seniores di light contact (veterani inclusi), low kick e k1 sono in partenza per la Turchia, paese che ha fortemente voluto questi campionati che sbarcano lì per la prima volta nella storia dell’organizzazione leader nel mondo per la kickboxing: la Wako.

Sale quindi l’attesa per i Campionati Europei che quest’anno prenderanno il via il 28 ottobre ad Ankara e si concluderanno il 3 novembre. Ottimi i presupposti per l’Italia che parte agguerrita e pronta a rinfoltire il medagliere. Già nella scorsa edizione nel 2010 in Azerbaijan, gli azzurri conquistarono il terzo posto con ben 4 ori, 7 argenti e 13 bronzi preceduti dalla Russia e dalla Polonia. A sfidarsi quest’anno, atleti di oltre 33 paesi tra cui le temute Russia, Polonia e Ungheria, già ai primi posti del medagliere internazionale ai Campionati del mondo di Skopje, in Macedonia, nel 2011.

45 gli azzurri pronti a combattere, rispettivamente 18 nel light contact, fra cui 3 veterani, 14 nella low kick e 13 nel K1. L‘Italia si è sempre difesa bene, infatti dando uno sguardo al medagliere internazionale delle edizioni passate, nel 2010 ha conquistato 3 ori, 1 argento e 5 bronzi nel light contact, 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo nel K1 e 3 argenti e 5 bronzi nella low kick. Ottime anche le prestazioni dell’edizione 2008 in Portogallo che ha visto l’Italia guadagnarsi il terzo posto con un bottino di 5 ori, 2 argenti e 9 bronzi preceduta dalle solite Russia e  Polonia. Tre furono gli ori ottenuti nella specialità K1 seguiti da 4 bronzi. La squadra di low kick conquistò 2 ori, 1 argento e tre bronzi, per concludere con un argento e due bronzi nel light contact.

La nazionale più numerosa per questa edizione è composta come sempre dalla squadra di light contact con 18 atleti, di cui 6 femmine, accompagnata dai DTN Riccardo Wagner e Federico Milani. “Quest’anno – dichiara Wagner – ci aspettiamo grandi risultati. Sia io che Milani ci rendiamo conto che la squadra è sempre più forte di anno in anno. Considerando che all'europeo del 2010 abbiamo vinto tre ori, un argento e cinque bronzi, ci aspettiamo di più e ci crediamo soprattutto per l'altissimo livello della squadra femminile.” Tra i favoriti infatti c’è la siciliana Valeria Calabrese (cat -50kg) già due volte campionessa del mondo e attuale campionessa d'Europa in carica. “Fa sperare bene anche il resto della squadra – continua Wagner – vincitrice di diversi tornei in giro per il mondo in tutte le categorie, dalla – 57kg alla over 94, ma puntiamo moltissimo in particolare sulle nostre ragazze!” Già in fase di preparazione al campionato, tutti gli atleti sono stati seguiti per la prima volta da un mental coach, al fine di renderli più forti anche psicologicamente. “Vogliamo portare a casa almeno 3 medaglie d'oro. Ma non ci accontenteremo!” – termina Wagner.

Riflettori accesi soprattutto sulla squadra di low kick, supportata dai DTN Massimo Rizzoli e Riccardo Bergamini. Solo per questa specialità infatti, il campionato varrà come qualificazione per assicurarsi la partecipazione alla seconda edizione degli SportAccord World Combact Games, che si terranno a San Pietroburgo, in Russia, dal 18 al 23 ottobre 2013 con l’alto patrocinio del CIO. A rappresentare l’Italia nella scorsa edizione tenutasi a Pechino nel 2010, c’erano due italiane nella low kick, Maria Vittoria Colonna (ASD Kickboxing Club Roma) e la bergamasca Barbara Plazzoli, quest'ultima si classificò seconda nella categoria 60kg e quest’anno accompagnerà la delegazione italiana in Turchia a supporto e sostegno della squadra. La sua esperienza e i suoi consigli saranno certamente preziosi.
“La squadra è pronta” – dichiara Rizzoli. “I ragazzi si sono allenati con grande determinazione e sono pronti a non lasciare nulla al caso. Ora che siamo prossimi alla partenza, sono sicuro che saranno concentrati su come battere i loro avversari, sulla soddisfazione che potrebbe dar loro una medaglia, sull’impegno e sacrifici fatti per arrivare al top ad Ankara. Tutti questi elementi saranno gli ingredienti che produrranno la forza e le motivazioni necessarie per salire sul ring pronti a non mollare mai. Sicuramente una delle squadre maggiormente temute è la Russia, ma credo che gli atleti italiani possano dimostrare una fantasia e una interpretazione dei match che va anche al di fuori degli schemi classici. Le “macchine da combattimento” spesso si scontrano con la testa e la creatività dei nostri e devo dire che da un po’  di tempo siamo ottime macchine da guerra anche noi, perciò....ne vedremo delle belle!”. Rizzoli conclude: “Credo che ci siano i giusti elementi per portare a casa diverse medaglie....ma non voglio fare pronostici. Siamo tutti pronti a seguire e supportare gli azzurri!”. Si parte quindi con una gran voglia di vincere e di soffrire per portare a casa il risultato, ma soprattutto di godere di una nuova esperienza, unica nel suo genere.

La squadra di K1 invece, accompagnata dai DTN Giorgio Iannelli e Claudio Alberton è formata da 13 atleti di cui 5 femmine. “I ragazzi sono pronti ad affrontare questa nuova sfida” - spiega Jannelli. “Ci credono, e soprattutto credono nella nazionale e sono motivati. Si sono preparati moltissimo per questo campionato, sia fisicamente che psicologicamente. Stanno seguendo le direttive dei DTN e stanno entrando nell’ottica che nonostante tutte le difficoltà che si possono incontrare nell’affrontare nazioni storicamente più forti di noi, il motto è: rispetto di tutti, paura di nessuno!”
La nazionale di K1 si sta riformando con cambi generazionali dopo il ricco medagliere degli scorsi anni che ha portato la squadra al terzo posto ai mondiali in Austria del 2009 e al quarto posto nella specialità agli europei del 2008 in Portogallo. “Ovviamente – continua Jannelli - ci sono atleti più esperti come Alex Rossi, Antonio Campagna, Paola Cappucci e Annalisa Bucci su cui puntiamo un po’ di più, mentre sugli altri sarebbe già centrato l’obbiettivo di ottime prestazioni che, a mio parere, sicuramente arriveranno.” Alla domanda se ci sono paesi particolarmente temuti dalla squadra di K1, la risposta è chiara e concisa: “Tecnicamente non siamo inferiori a nessuno, anzi! Ovviamente ci sono i paesi dell’est, per il semplice motivo che in patria svolgono una frenetica attività che li rende sicuramente più esperti ma li temiamo “tra virgolette”, perché li abbiamo già battuti in altre situazioni.” Rispetto di tutti, paura di nessuno quindi. Non ci resta che seguire lo svolgersi dei campionati e portare a casa più medaglie possibili! Forza e onore ragazzi!

In Turchia arriveranno tra il 28 e il 30 ottobre delegazioni provenienti da Azerbaijan, Bielorussia, Belgio, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Macedonia, Moldavia Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ucraina. L’evento, organizzato dalla Federazione Turca di Kickboxing presieduta dal Sig. Salim Kayici ospiterà circa 800 persone tra atleti, coach, arbitri e accompagnatori. Il presidente turco, insieme al presidente internazionale della WAKO (World Association of Kickboxing Organizations), Ennio Falsoni, darà il via al campionato con la cerimonia di apertura che si terrà martedì 30 ottobre presso l’Ankara Arena Sports Center – ULUS. “E’ un privilegio per noi ospitare un evento di così ampia rilevanza -  dichiara Kayici. – siamo letteralmente onorati e orgogliosi che il nostro paese sia stato scelto per questo evento”.
“Oltre alla grande rilevanza dell’evento ed essere per di più prova valida di qualificazione per i Combat Games 2013 – dichiara Falsoni, presidente WAKO – siamo fieri che un paese come la Turchia ci ospiti. Non dimentichiamo che la kickboxing turca è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni con oltre 100.000 associati e grandi vittorie durante i nostri campionati del mondo. Non ci resta che seguire il campionato e tifare i migliori!”.