29/05/2012 - 17.24

L’INCUBO SCOMMESSE

can13

Grave ombra sui prossimi Giochi Olimpici

Nell’ultima Convention di SportAccord in Quebec, le scommesse sono state descritte come una sorta di doping sportivo più grave di quello cui siamo abituati.

di Ennio Falsoni


Quebec City, fondata da coloni francesi nel 1700 , ora anche consacrata “patrimonio dell’umanità”  da parte dell’Unesco,  è un gioiello di città che si  erge in maniera monumentale a guardia del fiume S.Lorenzo ed è capitale di una regione vasta 4 volte la Francia, una regione dalle bellezze naturali davvero sorprendenti che vanno dai maestosi monti Appalachi a Sud ai numerosissimi laghi e foreste del Nord che comprendono sia le  foreste boreali che le  tundre artiche di licheni.

Proprio qui, SportAccord (ex Gaisf), l’associazione che riunisce praticamente tutte le Federazioni Internazionali riconosciute dal Cio più altre 27 che aspirano ad esserlo, ha ospitato la decima Convention che ha richiamato in Canada 1850 delegati in rappresentanza del gotha dello sport mondiale, guidato dal belga Jacques Rogge che la settimana prima era stato a Roma, dove al Foro Italico gli era stato consegnato il premio Giulio Onesti alla presenza delle massime autorità sportive italiane.

Dal 2006, anno in cui la WAKO fu ufficialmente riconosciuta dall’allora Gaisf a Seul (Corea), sono sempre stato presente a  tutte le edizioni di questa importantissima adunata mondiale dell’industria sportiva, nell’ambito della quale hai la possibilità di incontrare  chi veramente conta in questo ambiente, costruire i tuoi contatti, coltivare le tue conoscenze e ovviamente ascoltare i vari ‘guru’ di questo mondo complesso, che tuttavia rappresenta uno degli aspetti più importanti della nostra società. Tutti infatti ormai sanno dell’importanza che lo sport gioca a tutti i livelli: dai benefici sulla formazione dell’uomo al potere dello sport di modificare addirittura alcune società. Sappiamo anche l’impatto economico che eventi sportivi come le Olimpiadi hanno nei diversi paesi che le ospitano. Basti pensare ai colossali investimenti cui un paese si sottopone per ospitare i Giochi per antonomasia, investimenti che poi sono a vantaggio ovviamente della comunità che vede  miglioramenti tangibili  nelle proprie infrastrutture, come aeroporti, autostrade, alberghi, impianti sportivi in particolare, tutte spese che poi il cittadino si ritrova puntualmente nella cartella delle tasse ovviamente.  La Convention annuale di SportAccord ha anche il pregio di tenerti aggiornato sullo stato di salute del movimento sportivo in generale e dei suoi problemi, visto che nessuno oggi è immune dallo tsunami economico-politico che sta investendo un po’ tutto il mondo. In un momento in cui stanno avvenendo cambiamenti epocali, può lo sport esserne immune? Credo francamente che ciò sia impossibile ed è proprio questo uno dei temi che sono stati più ampiamente dibattuti a Quebec. Che succederà da qui a dieci anni? Dove va lo sport mentre  la nostra società è in una situazione di grande instabilità?

Mentre aleggiavano queste grandi questioni, ovviamente ciascuno portava avanti i propri programmi per cercare di raggiungere gli obiettivi che si era prefissato. Per quanto mi riguarda, come presidente WAKO, avevo partecipato infatti alla riunione delle 15 Federazioni  internazionali che compongono i World Combat Games che a St. Pietroburgo (Russia) nell’Ottobre del prossimo anno celebreranno la loro seconda edizione dopo quella di Pechino del 2010. Al gruppo dei partecipanti dei Giochi di Pechino, si aggiungeranno in Russia due “new entries”: la Savate, riconosciuta 2 anni fa, e la Federazione Internazionale di Scherma, uno degli sport italiani più importanti visto il grande numero di medaglie che solitamente conquista alle Olimpiadi  per il nostro Paese. Da segnalare che nei World Combat Games vi sono ormai ben 5 sport olimpici (boxe, judo, taekwondo, lotta e scherma appunto), il che rappresenta un valore aggiunto per noi  e per tutte le discipline che non sono ancora nell’ambito della famiglia Olimpica.  La WAKO sarà presente a St. Pietroburgo con 96 atleti divisi in 3 specialità  (semi-contact o point fighting come verrà probabilmente chiamato  in futuro; full contact e per la prima volta K1 Rules) e in 4 categorie di peso diverse per specialità (3 maschili e 1 femminile). Ambasciatore ufficiale della WAKO è  stato designato l’ideatore del K1 stesso, il giapponese Kazuyoshi Ishii che sarà presente a sostegno della nostra iniziativa. Gli atleti che parteciperanno ai prossimi World Combat Games si qualificheranno attraverso i Campionati Continentali che a partire da Giugno prossimo, avranno luogo rispettivamente in Madagascar (Campionati Africani dal 24 al 30), Campionati Europei (Ankara in Ottobre e Bucharest in Novembre); Campionati  Pan-Americani e Campionati Asiatici  che avranno luogo rispettivamente a Iguazu – Brasile- e ad Amman – Giordania – nel mese di Dicembre.

Per quanto riguarda la WAKO infine, il nostro crescente successo ci ha portato ad essere inclusi nei prossimi World Games che avranno luogo a Cracovia (Polonia) nel  Giugno del 2017. Vi era già stato un incontro interlocutorio avvenuto nel 2011 a Budapest col presidente dei World Games, l’americano Ron Froelich (che è anche Tesoriere di SportAccord). Ma a Quebec, dopo che Cracovia ha vinto l’asta per aggiudicarsi i World Games (una manifestazione seconda solo alle Olimpiadi per qualità e quantità di atleti), vi è stato un ulteriore incontro tra i dirigenti delle rispettive organizzazioni che hanno sancito l’ingresso della Kickboxing tra i programmi dei World Games. Sostanzialmente si seguirà l’esempio e l’esperienza fatta nei World Combat Games circa la selezione degli atleti e delle specialità.  Negli anni che ci separano dall’avvenimento, resterà solo da definire i dettagli, ma in buona sostanza la decisione è presa e la kickboxing fa un altro passo avanti verso la sua definitiva consacrazione tra gli sport più prestigiosi. Per quanto riguarda le specialità da includere, logica vuole che avendo a disposizione ben 7 specialità, i World Games rappresentino proprio l’opportunità per soddisfare  le esigenze di tutti i  nostri associati perché avremo così modo di esporre ben 6 specialità su 7 a nostra disposizione (3 a St.Pietroburgo e 3 diverse a Cracovia)!

Mentre così scorreva il tempo a Quebec, sono però stato folgorato dall’allarme che il Cio ha lanciato a tutte le Federazioni presenti e che riguarda una nuova e più preoccupante forma di quello che è stato definito “un nuovo doping sportivo”: quello delle scommesse illecite. Le cifre che sono state snocciolate nell’ambito dell’Assemblea Generale di SportAccord sono di per sé scioccanti: pensate che esistono ben 257 organizzazioni di scommesse “lecite”  al mondo – ossia quelle riconosciute ufficialmente e approvate dalle autorità competenti -. Ma ve ne sono ben 1570 assolutamente illegali e quindi illecite, con cifre di affari da capogiro! Si parla di 3 bilioni di dollari l’anno che circolano liberamente grazie a Internet, con conseguenze anche devastanti - come abbiamo modo di vedere in questi giorni nell’ambito del calcio italiano!-, per  moltissimi sport e soprattutto per la loro immagine. Mentre tutti si chiedono come diavolo facciano calciatori già milionari ad essere così stupidamente avidi di più denaro a tal punto da rovinare le proprie vite per questo, il vero problema è che attualmente nessuno sa come fermare la piaga che sta dilagando in tutto il mondo. E’ chiaro che le Federazioni ufficiali hanno ora il compito di vigilare attentamente sui propri associati e che debbano essere impegnate in una grande opera  fatta soprattutto di educazione e prevenzione. Ma ce la faranno da sole a fermare il nuovo ‘mostro’?

Quelli del Cio sono ovviamente terrorizzati all’idea che possa avvenire un qualche scandalo legato alle scommesse clandestine nell’ambito dei prossimi Giochi di Londra. Sarebbe una vera iattura per la loro immagine e soprattutto per il loro futuro economico. E’ logico pensare infatti  che le grandi aziende, i grandi marchi che generosamente appoggiano il movimento olimpico con contributi  annuali milionari, si eclisserebbero  in caso di scandali di quel genere, con conseguenze impensabili sul futuro delle Olimpiadi e del Cio stesso. Non ci resta dunque che sperare che ciò non avvenga e che le Olimpiadi restino - almeno quelle -, un qualcosa di pulito e di bello, un ideale, un modello  con dei valori seri  da proporre alle nostre giovani generazioni di sportivi.

(Nella foto l'incontro del presidente Falsoni e i vice presidenti WAKO, Espen Lund e Richard Leyrer, con T.Ajen e R.Froelich per i World Games)