04/04/2011 - 14.58

MONDIALE MUAY THAI

mondiale mt

Cambio di data all'ultimo momento del mondiale, infortuni e “salto di categoria”, hanno condizionato il mondiale azzuro Bangkok 2011.    

Dopo un Campionato Italiano di Muay Thai organizzato in grande stile dal DTN Diego Calzolari, affiancato dal  responsabile per la nutrizione Marco Ceriani, sono stati selezionati undici atleti, poi ridotti a nove, per  rappresentare l’Italia al mondiale di Bangkok 2011.
A seguito di numerosi imprevisti (tra cui gli infortuni in allenamento di Tagliarino e Bucci, cambio di data dei campionati mondiali a soli 10 giorni dalla loro inaugurazione!) che hanno creato difficoltà organizzative, si è poi ridotto ulteriormente il team azzurro a soli sei atleti.
Il Direttivo del settore Muay Thai, consapevole della forza dimostrata dalla nazionale nelle ultime due edizioni del mondiale, a fronte dei cambiamenti nelle date, ha deciso per un salto di qualità iscrivendo gli atleti nella categoria “pro” al posto della consueta amatoriale.
Gli atleti azzurri, coscienti della difficoltà, si sono allenati con grande professionalità e determinazione nel ritiro pre-mondiali per l’acclimatamento presso il camp Keatkhamtorn di Bangkok.
Ai sorteggi l’Italia non era fortunata capitando in ogni categoria di peso con le nazioni teste di serie come l'Ucraina. Tutta la squadra si è mostrata altamente competitiva.
Il primo giorno ha visto nei 75 kg Francesco Palermo (Pro Fighting Bellaria) combattere contro il duro inglese Peter Steed .
Il match vedeva un Francesco sempre avanti a colpire duramente l’inglese che invece fuggiva per il ring colpendo spesso ma schermisticamente e sfruttando immotivate indecisioni di Francesco. Nonostante l’inglese avesse terminato il match stremato dai duri colpi di Palermo, la giuria decretava a lui la vittoria contando evidentemente la quantità dei colpi dell’inglese, e non la qualità dei colpi del nostro Francesco, che prenderà troppo tardi atto di essersi accontentato e forse aver regalato la vittoria ad un avversario che tutto il tempo gli era stato preda per il ring.
Il giorno seguente toccava ad altri tre dei nostri azzurri. Primo, è nei 63,500 kg Alessio Martino (De Pro Milano) a battersi nei quarti di finale contro il fortissimo Ucraino Maksym Fedorkov: un match impressionante che ha tenuto un tifo altissimo ad entrambi gli angoli. In seguito ad una combinazione di gomitate da parte dell’Ucraino che vedevano Martino in difficoltà l’arbitro si lanciava a separare gli atleti; l’Ucraino colpiva intenzionalmente con una terribile gomitata la nuca di Alessio che rimaneva fuori combattimento. L’arbitro al posto di dare la squalifica all’avversario ne decretava la vittoria, abbassando il morale di una squadra unita e che sembrava avere l’organizzazione contro.
Era il turno di Filippo Solheid nei 67 kg (Thai Boxe Torino) contro colui che si rivelerà poi il vincitore di categoria, il forte Ucraino Kushnirenko Rusian: Filippo per nulla intimorito dalla squadra testa di serie, teneva testa all’avversario con i calci rendendosi mobile e veloce dopo aver accusato alcuni pugni. Combattimento molto spettacolare sulla lunga distanza che vedeva Solheid prendere sempre maggior fiducia contro un avversario considerato imbattibile. Forse la maggior incisività nel primo round era la motivazione della vittoria ancora Ucraina, ma cresceva la sempre maggior consapevolezza della nostra forte ma ancora inesperta squadra di potersi battere a mento alto con i più forti atleti esistenti. Terzo ed ultimo della giornata nei -71 kg è l’azzurro Christian Zahe (Thai Boxe Torino) a scontrarsi col polacco Parcheta Marcin (anch’egli poi vincitore di categoria), atleta che negli anni passati aveva già fatto uscire dal torneo diversi nostri atleti, ultimo in ordine di tempo Aziz Ramadani nel 2008!
Sapevamo che il polacco era un fortissimo pugile ed avevamo consigliato la lunga distanza e la mobilità…mai ci saremmo aspettati che Christian riuscisse a tener testa anche coi pugni al forte polacco.
Un match veramente bilanciato nel quale però l’italiano sembrava accontentarsi di scambiare alla pari, cosa che invece il Polacco più esperto non accettava e che gli portava a chiudere spesso le combinazioni con quel punticino in più che sapeva avrebbe poi fatto la differenza.
Ultimo match della giornata, ancora con l’amaro in bocca nella consapevolezza di avere una squadra tra le più forti mai avute ma anche tra le più sfortunate!
Veniamo alla giornata delle semifinali dove si scontrano gli ultimi due nostri atleti in gara e riponiamo ogni fiducia su di loro!
Il primo è Giordano Martino (De Pro Milano) nei 57 kg che affronta l’altissimo Ucraino Ter Oleksandr. Tino talentuoso non esita a seguire le istruzioni del suo DTN e Maestro Diego Calzolari facendo un match tutto in pressione per togliere l’allungo che avrebbe favorito l’avversario. Quando vediamo alla fine del secondo round l’Ucraino tornare all’angolo scuotendo la testa è già festa, è il momento di non mollare! Tino sferra potenti colpi di gomito e ginocchio ad un avversario che prova a tenerlo lontano ma non riesce a placare la voglia di vincere del capitano della squadra 2011. E’ vittoria unanime all’Italia, ora Tino se la dovrà fare in finale contro la Thailandia.
E’ il momento del nostro Federico Labroca -81 kg (Thai Boxe Torino) che deve affrontare il Brasile (anche lui stranamente vincitore della categoria!).
Federico parte un po’ troppo incerto, ma non eravamo preoccupati all’angolo perché ci aveva già detto di voler studiare un attimo prima di partire. Il brasiliano invece non ha voglia di perdere tempo e appena vede il nostro azzurro attendere si lancia prima con una pericolosa combinazione di pugni e poi con una potente ginocchiata al corpo che purtroppo lascia a terra il nostro portabandiera. Per Federico almeno la soddisfazione di portare all’Italia un bronzo, seppur nel rammarico di non essersela giocata come avrebbe voluto fino alla fine.
Ultimo giorno di gara, la finale! “Tino” si era imposto battendo in semifinale il campione Ucraino (testa di serie) ed è ora in finale il fighters di casa Puwadon Anuprom. Tino si lancia all’attacco fin da subito per rompere quel ritmo che rende i Thailandesi spesso imbattibili sul ring…dopo un primo round sempre in crescita e che vedeva il thai provare a far di tutto per tenerci a distanza, nel secondo round il fighter tailandese accusa un forte calo dovuto al ritmo elevato imposto al match da Tino. Da rilevare, per onestà di cronaca, che i rounds da tre minuti con un minuto di pausa sono divenuti “inspiegabilmente” da un minuto e cinquanta secondi con addirittura due minuti e dieci secondi di pausa, tutto documentato da video. Lasciando così  recuperare all'atleta thailandese in ogni modo, palesemente ed agli occhi di tutti scorrettamente, il match alla fine veniva dato alla madrepatria della Muay Thai, ormai col sorriso da parte nostra e di tutti coloro che stavano vivendo quanto accadeva! Giordano Martino, dopo il bronzo nel 2010 saliva ad un argento che splendeva oro nel 2011, pronto a regalare ancora tanto alla sua bandiera col suo talento!
Resta la gloriosa impresa della squadra azzurra che, nonostante il risultato finale si merita la nomina da parte del presidente di settore Roberto Fragale, come miglior nazionale degli ultimi anni, per essersi battuta testa a testa con e senza nulla regalare con il meglio della Muay Thai mondiale pro, cosa che fino a poco tempo fa sarebbe stata impensabile.  


La Nazionale di Muay Thai 2011 al Camp Keatkhamtorn