13/09/2016 - 09.52

Mondiali Cadetti e Juniores Kick Light di Dublino: un'altalena di emozioni!

Di Bruno Campiglia

Di solito ho tante idee e scrivo subito i miei articoli/resoconto al rientro dalle trasferte internazionali, ma mai come questa volta ho dovuto aspettare un po’ per riavvolgere il film di questi intensi e concitati giorni ed analizzare le cose senza correre il rischio di essere di parte. Una competizione che mi ha lasciato dentro molte sensazioni contrastanti, con emozioni bellissime e situazioni che a me non piace sottovalutare o lasciare in sospeso. E’ stata fatta una scelta severa ed abbastanza restrittiva (anche se credo che in futuro se ne debbano fare altre ancor più selettive…) e sono stati portati tra cadetti e juniores solo 19 atleti di specialità, e raccogliere 15 medaglie, e cosa ancor più importante, portarne undici, dico 11!, in finale, di per se è un successo, se poi si considera che si è arrivati secondi nel medagliere di specialità con due/tre furti veri e propri (di cui parlo successivamente…), beh, c’è da andarne veramente fieri!

Però il leit motiv di questi intensi Campionati , per me, sono degli “eppure”…ci sono diversi “eppure” che rimbombano nella mia mente, ed in veste di Dirigente di Settore non posso non riflettere su questi “eppure”…La squadra è stata coesa ed i ragazzi disciplinati, “eppure” qualche atleta ancora tiene comportamenti ed atteggiamenti che l’età non gli permette, almeno non per far parte di un progetto ambizioso e di lunga durata che noi della KL abbiamo ideato e stiamo portando avanti da anni. Come staff della KL lavoriamo in maniera capillare e su tutto il territorio nazionale, e tutto l’anno, per interagire con qualità con atleti e tecnici di società di tutte le parti di Italia, e chiunque lo voglia ha la nostra disponibilità , si lavora in squadra e con i contributi di tutti, e sono sicuro che a nessuna società (compresa la mia…)  che regolarmente paga i tesseramenti e contribuisce alle spese dei Team Nazionali farebbe piacere se questi contributi fossero sprecati, e noi che ci facciamo anche questi scrupoli, vogliamo portare solo atleti che sappiamo poter meritare la stima e la fiducia di tutti, a prescindere dai risultati che a volte non arrivano per eventi eccezionali, ma vogliamo avere, ed abbiamo, la serenità di aver fatto gli interessi di tutti! Per questo non tollero, e se ricoprirò questa carica anche per il prossimo mandato, tollererò sempre meno alcune negligenze ed intemperanze da parte di atleti che evidentemente, pur avendo qualità tecniche non indifferenti, non ne hanno di morali per meritare un posto in Nazionale. Ecco che gli “eppure” mi riecheggiano in testa, così come quelli che, seppur avendo subito, (e non è da me adagiarmi su questo) dei veri e propri torti arbitrali, come le finali per l’oro scippate di Alessia D’Agostino e Nicole Carassiti, mi fanno dire con molta severità che se i nostri avessero affrontato con altro piglio ed altra concentrazione gli incontri, forse, dico forse, non si lasciava la possibilità a giudici in malafede di sovvertire incontri già vinti…“eppure” avremmo dovuto avere una medaglia d’oro in più, perché se non fosse per un regolamento inspiegabile che impedisce ad un partecipante che rimane solo in categoria per il forfait di un avversaria a Campionati iniziati, Vittoria Pollone avrebbe vinto il suo oro nei -70 kg e non sarebbe andata a rompere le uova nel paniere a Marta Filippi nei +70 kg che ha dimostrato di essere in formissima ed è stata comunque in testa nella finale fino a cinque secondi dalla fine, e che quindi supponiamo avrebbe dominato la categoria, mentre abbiamo dovuto assistere ad una assurda guerra casalinga...Ecco altri “eppure”,  rivolti agli atleti, a quelli che devono imparare, ed è loro assoluto dovere, ad arrivare puntuali ai briefing, ad andare a nanna presto ed a mantenere un comportamento consono alla situazione, e quando questo non accade io penso sempre che si lasciano concentrazione, decimi di spazio e di secondo agli avversari, perché seppur giovani, questi atleti devono imparare a non lasciare nulla al caso. “Eppure” senza quella gomitata scorretta e non punita avremmo avuto di sicuro grandi soddisfazioni da Lorenzo Del Gaudio, che stava stra-dominando il suo match ed era in forma strepitosa…“eppure” se non ci fossero delle penalizzanti e squallide dinamiche strane a livello internazionale (e che il Presidente Milano, a suo onore va detto forte, lotta con tutto se stesso, sempre presente sui tatami e sempre vicino a tutti noi...) che di fatto ci hanno cambiato il giorno della finale di Cristopher Burini (comunque grande Mondiale il suo…) a quattro match dall’essere svolta ed in piena concentrazione, forse l’incontro andava diversamente e non si faceva recuperare all’ungherese un giorno di forze in più…Altri “eppure” li sollevo perché se alcuni tecnici/accompagnatori avessero avuto un comportamento meno egocentrico, e fossero stati altruisti e disponibili come in altre occasioni dove li abbiamo invece ammirati, si sarebbero create dinamiche più belle e redditizie per tutti...

Però ora basta con questi eppure, e grandi complimenti ai Campioni del Mondo Adam Touissi (un talento assoluto ed una classe superiore), Irene Cipriani (brava, determinata e concentrata), Irene Roggio (pochi hanno fatto bis mondiale!), Vittoria Pollone (prima delusa e poi micidiale!) , ed agli argenti Jessica Filippi (altra finalissima tutta italiana, tiratissima, equilibrata come l’altra e decisa a due secondi dalla fine…), Cristopher Burini (bravissimo!), Niso Francesca (più convinta dei tuoi mezzi, ok??), Marta Filippi (complimenti per l’impegno, la serietà e l’atteggiamento, era facile buttarsi giù con tutti quei giorni di attesa), Giacomo Licheri (grandissimo, ora il mondo del contatto pieno ti aspetta!), Nicole Carassiti (tecnicamente la migliore, talento assoluto, ma devi cambiare un po’ di testa) , Alessia D’Agostino (già detto: bravissima e stoica, dito rotto, ma via andare!!!); ed i bronzi Manuel Petralia (formidabile, nella categoria più difficile in assoluto, un bronzo che vale oro!!!), Riccardo Soldi (già tanto bravo, e tanto margine di miglioramento), Sveva Scandurra (brava ma acerba), Roberto Noto (più testa e meno peso per il futuro). Ai comunque bravi non medagliati, cito ancora Lorenzo Del Gaudio  e gli faccio tanti complimenti per l’atteggiamento (e l’aiuto dato alla squadra anche dopo l’infortunio e la micidiale delusione), Rega Francesco (che “da grande” dovrà soffrire di più), Beatrice Casasco (altra “magia” arbitrale negativa, ma brava),  Andrea Vesci  (bravo, ma  da migliorare la determinazione).

Mi tengo gli altri miei “eppure”, i miei tanti dubbi che forse è giusto non mi debbano abbandonare, ma anche e soprattutto i “miei” Magnifici Tre: Omar, Sergio e Stefano, che mi hanno supportato e sopportato! ...hanno lavorato da matti, alla grande, e interagito all’unisono, GRAZIE!  

Ciao Ennio!