13/06/2012 - 15.35

MUSTAPHA HAIDA, PURA DINAMITE PER IL TITOLO INTERCONTINENTALE NELLA SUA FIGLINE: BATTUTO IL FRANCESE MADICKE

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di Dimitri Monini

A volte è un soprannome ad indicare il finale di una storia. Mustapha Haida lo potevano soprannominare banalmente fenomeno. Opera saggia evitare quell’appellativo: coloro che lo hanno ribattezzato Dynamite ci hanno visto lungo.
Cosa meglio della dinamite può rappresentare questo ragazzone del 1988, marocchino di nascita e figlinese d’adozione? Lui, Musta per tutto il paese, un giovane mite e pacifico, allo stesso tempo un combattente esplosivo che a furia di calci e di colpi di classe adesso è sul tetto del mondo grazie alla kick-boxing, tanto da aver conquistato sabato sera il titolo intercontinentale WAKO PRO  categoria 71,8 kg K-1 rules.
Musta è esploso e, nella bolgia del pala Don Bosco di Figline, proprio davanti al suo pubblico, si è sbarazzato senza troppa fatica del francese Kamara Madicke. Il curriculum non è bastato al generoso avversario che alla quinta ripresa è finito ko a seguito di una devastante ginocchiata saltata, dopo essere già stato contato in precedenza. Così il titolo, che era vacante, è stato consegnato dal sindaco Riccardo Nocentini all’idolo di casa, portacolori del Team Monis, società che ha organizzato la manifestazione, immortalata anche dalle telecamere della Rai.
Serata storta invece per Gasmiro Binaj, anche lui alfiere del Team Monis. Doveva essere anche la sua notte. Quella della rivincita contro Simone Benedettini, che lo sconfisse forse ingiustamente un anno fa. Purtroppo così non è stato, ed in ballo purtroppo c’era anche il titolo italiano di K-1 nei -56.400 Kg.
Da sottolineare le belle prove di Sara Falchetti e Andrea Butini del Team Monis, sconfitti di misura rispettivamente contro Antonia De Mare e Daniele Feola del Team Marceddu. Entrambi gli incontri hanno messo in luce le ottime doti di questi atleti, e sono stati tirati ed in bilico sino all'ultimo secondo.
Facevano da contorno all'evento Mourchid Zakaria che batte Samed Memaj, e per le Selezioni Oktagon 2013, Sahbi Abadla che passa il turno causa infortunio di Emanuele Ciri, e Paola Cappucci che costringe all'abbandono Martine Michieletto.
Chi invece è riuscito a farsi conoscere al grande pubblico è Ettore Mastrolorito, anche lui giovanissimo con una classe immensa, dimostrata in un evento che ha tenuto incollati gli spettatori al ring per oltre quattro ore. Un ritmo infernale di colpi, addolcito dalla danza e dalle esibizioni dei giovanissimi, anche loro per una sera sul ring sotto la guida dei maestri Dimitri Monini e Fabio Iaiunese.