23/01/2012 - 19.13

OTTAVIO TAZZI "EL MAESTER" DELLA BOXE PREMIATO A PALAZZO MARINO

TAZZI

Il maestro della boxe, Ottavio Tazzi, riceverà il riconoscimento "premio Il Campione" in omaggio alla sua carriera di grande valore sportivo e umano, fulgido esempio di solidarietà per la sua vita dedita all'insegnamento della "noble art".    

"Premio Il Campione" è un riconoscimento attribuito a coloro che si distinguono per aver migliorato il proprio ambiente professionale e sociale. Un premio promosso dall’Osservatorio giornalistico Mediawatch e dai City Angels, con il patrocinio del Comune e Provincia di Milano e della Regione Lombardia.
I “campioni” premiati sono stati selezionati dai direttori dei più prestigiosi media italiani (*).  

<<Il Premio è un riconoscimento per le persone che hanno lanciato messaggi e valori positivi attraverso i mass-media. Per essere campioni, infatti, non basta diventare protagonisti dei mezzi di comunicazione, ma bisogna anche influenzare positivamente l’opinione pubblica. Il premio è attribuito ogni anno ai campioni di solidarietà di cui Ottavio Tazzi è un bellissimo esempio>> dichiara Mario Furlan (Presidente e fondatore dei City Angels).  

Il maestro Ottavio Tazzi, classe 1928, è un monumento del panorama pugilistico italiano. Tazzi, noto a Milano come “el maester”, ha allenato e allevato migliaia di allievi (insegnando i segreti del pugilato per 38 anni alla Doria, uno dei templi della boxe lombarda) tra i quali figurano ben 7 campioni mondiali e atleti di chiara fama come Rocky Mattioli, Kamel Bou Alì e Giacobbe Fragomeni.

La figura di Tazzi in Italia è monumentale: per trovare allenatori simili si deve varcare l’oceano e incontrare Angelo Dundee e Lou Duva, autentiche leggende del pugilato americano e mondiale. È con il suo fare schivo e riservato, caratteristica milanese, che “el maester” ha saputo allenare generazioni di pugili sottraendoli spesso alla strada, e insegnando loro la regola che per essere dei bravi pugili bisogna prima essere degli Uomini. Maestro di vita prima ancora che di boxe, Tazzi ha sempre dichiarato di essere affezionato ai "brocchi", perché  hanno un grande coraggio e la voglia di salire sul ring e combattere cosa che, a volte, i campioni non dimostrano.
A rendere in modo inequivocabile il valore di Tazzi sono le parole dell'ex campione del mondo Giacobbe Fragomeni: << Lui è il maestro dei maestri. Agli esordi, neppure mi cagava. Poi un giorno si appoggia alle corde e mi dice: il sinistro si porta così, il destro così. Gesù, era venuto da me e mi rivolgeva la parola! Così ho moltiplicato il mio impegno pensando: se mi parla, forse valgo qualcosa>>.  

In un momento nel quale le nuove generazioni sono difficilmente controllabili e raramente accettano dei consigli, "el maester" riceve invece in continuazione attestati di stima e richieste di suggerimenti. Frutto di un immenso lavoro di coaching su migliaia di allievi. Ottavio Tazzi si è sempre dedicato ai giovani che bussavano alle porte della palestra senza mai anteporre interessi o visibilità.  

La cerimonia avrà luogo martedì 7 febbraio a Milano, Palazzo Marino, alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia. 

OTTAVIO TAZZI , “EL MAESTER”, detta, in milanese, le regole della boxe:  

•    SUL RING SE VA ALEGHER (sul ring si va con entusiasmo)
•    EL PES SE FA  A TAVULA (il peso si fa a tavola)
•    TIEN GIÙ EL BARBÈL (tieni giù il mento)
•    PICA, FA’ ANDA’ I MANN (colpisci, fai andare le mani)
•    L’ULTIM CULP L’È IL SINISTER (chiudi la serie con il sinistro)
•    OGNUN EL GA’ I MANN CHE SE MERITA (ognuno ha le mani che si merita)     

“Ho conosciuto Ottavio Tazzi  nei primi anni ’80 quando all’angolo dei suoi pugili professionisti indossava ancora  la tuta della TOTIP BRANCHINI. Infatti Ottavio era sempre all’angolo degli uomini di Umberto Branchini, grande manager di Boxe e decano degli organizzatori di quegli anni insieme a Rocco Agostino, Sabatini, Spagnoli (questi ultimi, tutti scomparsi).
In quegli anni, precisamente dal 1984, in qualità di editore della rivista SAMURAI e presidente della FIAM che cercava, col suo settore di ‘Kickboxing’ di andare al CONI, cominciavo infatti a corteggiare il mondo del pugilato perché mi dessero una mano.  Ovviamente di mani me ne diedero due, ma perché al CONI non ci entrassi per nulla! (sino al 2004). Solo Ottavio Tazzi , che nel frattempo era diventato “el me maester de boxe” al CSKS di Via A.Maffei, la mia ultima palestra milanese  dove veniva due volte la settimana, di mattina, mi diceva: “Capissen nient quei de Roma!”.

Fu proprio lui che mi insegnò il pugilato, cosa che per me era estremamente importante perché in quegli anni ero impegnato personalmente nella divulgazione della ‘Kickboxing’, un nuovo modo di concepire le arti da combattimento che coniugava i cazzotti del pugilato, coi calci di altre arti come il Karate, il Taekwondo  e la Muay Thai.
Mai premio sarà più meritato di questo:  a Ottavio Tazzi,  monumento del pugilato nostrano.  

Ennio Falsoni
Presidente FIKBMS e WAKO  


Ottavio Tazzi e Ennio Falsoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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(*) Ferruccio De Bortoli - Corriere della Sera, Ezio Mauro - la Repubblica, Mario Calabresi - La Stampa, Gianni Riotta - Il Sole 24 Ore, Carlo Verdelli - La Gazzetta dello Sport, Luigi Contu - Ansa, Maurizio Belpietro - Libero, Alessandro Sallusti - Il Giornale, Paolo Liguori - TgCom, Giovanni Morandi - Il Giorno, Bruno Angelico - City, Beppe Fossati - Cronaca Qui, Roberto Papetti - Il Gazzettino, Stefano Pacifici - DNews, Angelo Maria Perrino - affaritaliani.it, Giampaolo Roidi - Metro.