01/12/2010 - 16.51

PENSIERI IN LIBERTA' SULLA KICK LIGHT A LOUTRAKI

kl3

di Bruno Campiglia - DTN Kick Light

Di certo non sono uno a cui mancano le parole, e chi mi conosce non credo mi abbia mai visto in silenzio! Ma sono anche uno a cui piace molto, ogni tanto, stare solo e riflettere. E così, tornato a casa dopo una settimana in Grecia, mi sono chiuso nei miei pensieri sulla poltrona davanti il caminetto brindando da solo con un ottimo bicchiere di cognac, cercando di ritrovare l’ordine nella mia mente dopo tutti questi giorni di caos organizzato, pathos e adrenalina a duemila, e ho buttato lì due o tre riflessioni. Parlando con il Presidente ( Falsoni , n.d.r.), visti i lusinghieri risultati conseguiti (1 oro, 3 argenti e 5 bronzi su 11 atleti presentati !) si conveniva sul fatto di non montarsi la testa, ma io, che non credo di averlo mai fatto in carriera come atleta, né con gesti né con comportamenti, potete credere quindi che me ne sono ben guardato di farlo con i ragazzi della Nazionale. Personalmente sono a posto con la coscienza perché mi sono sbattuto tutto l’anno (anche con le stampelle!) da una parte all’altra dell’Italia per formare una squadra apprezzabile sotto ogni profilo, tecnico e umano; ho supervisionato tutte le competizioni, ho trascurato i miei allievi per poter essere “solo” il D.T. di tutti , senza favoritismi e simpatie; mi ero tenuto dei jolly qualora avessi dovuto cambiare in corsa alcune pedine (e la cosa è regolarmente successa, ad esempio perdere la Tricoci venti giorni prima ! ); ho mantenuto sempre i contatti con tutti gli allenatori degli Azzurri (ed hanno collaborato loro in primis), insomma, credo di aver fatto del mio meglio. Tutto giusto, MA…. , quello che è successo in Grecia è qualcosa che va oltre le più rosee aspettative di ogni allenatore.  E’ successo che tutti i ragazzi, TUTTI, hanno dimostrato una sensibilità, una voglia di darsi al 100%, un’attaccamento alla maglia ed alla squadra che mi hanno inorgoglito, commosso. Tutti insieme, all’unisono, chi combatteva poteva ed ha sentito la presenza, lo spirito dei compagni. Si sono scambiati informazioni, sensazioni, emozioni. Anche quando non deciso da me, loro hanno chiesto dei momenti in più per stare insieme, fare il punto della situazione e scambiare idee ed esperienze. Un esempio è quanto detto ai compagni da Marangon dopo la finale vinta: “….mi sono girato e vi ho visto tutti lì, vi ho sentito, mi avete caricato, abbiamo vinto insieme !!!”.

E’ l’esempio più calzante che possa fare, perché non è facile spiegarsi bene in altro modo. Io ho fatto in carriera tante “prime cose”: come atleta  il primo titolo Italiano del 1985 di Light Contact porta la mia firma, il detenere due titoli italiani Pro di Full contemporaneamente, il detenere quattro corone Mondiali contemporaneamente, ho organizzato la prima Coppa Italia del 1987 e la prima Coppa del Presidente 1988 di Light Contact, i primi tre anni di Campionati Italiani e Coppa Italia di Kick-Light (2003 – 2006 )... Pensare però di rimanere negli annali per aver presentato la prima Nazionale di Kick-Light all’estero, questo mi inorgoglisce e me ne vanterò sempre veramente tanto, per la stima, il rispetto e l’affetto che mi hanno dimostrato i ragazzi ed il “mio” coach Omar Vergallo (grande aiuto il suo !). Ma non vivo certo di auto-celebrazione, e non lo faranno di certo i ragazzi! Tranquillo Presidente, sono di nuovo tutti sul tatami , c’è chi già domenica si presenterà ai Regionali pur avendo al collo la medaglia degli Europei! Sono loro i veri, unici, meritevoli protagonisti di questa bellissima avventura! A loro devono andare doverosamente tutti i meriti per essersi concessi, per aver dato tanto, credo tutto, e se questa esperienza rimarrà indimenticabile per chi l’ha vissuta, è solo grazie alla loro forza di volontà. Perciò chi avrà il piacere di incontrarli, in gara e sui tatami, faccia loro i complimenti, ma non pensi di trovare gente appagata, perché loro venderanno da subito cara la pelle per mantenere il posto conquistato in Nazionale; e non li troverete certo scarichi, perché sono coscienti loro per primi che quello finora fatto non può e non deve essere altro che l’inizio! Da parte mia, oltre a ringraziare con sincerità la Federazione per l’appoggio e l’apporto dato per poter lavorare al meglio, dico una sola cosa e chiudo il “capitolo”: GRAZIE RAGAZZI!