21/02/2008 - 12.17

PICCOLO E' BELLO?

Siamo abituati ormai a vedere e organizzare manifestazioni di kickboxing che avvengono un po’ ovunque. Ovviamente se gli atleti sono diverse centinaia o addirittura migliaia, hai bisogno di spazio e pertanto i vari palazzi dello sport sono il luogo più indicato per svolgere tali manifestazioni. Per lo più, questi eventi sono amatoriali ancorché gare regionali, interregionali, campionati nazionali, internazionali , europei o mondiali. Ma per quanto riguarda tutto il discorso che notoriamente riguarda i cosiddetti “pro”, la musica cambia. Specie negli ultimi tempi.
Qualche promotore di questo tipo di eventi detti Galà infatti si è infatti chiesto: vale più la pena di avere 1500/2000 spettatori a 10-15 Euro a biglietto, oppure 5/600 a 100? Se la matematica non è un’opinione, chiaro che la seconda soluzione sembrerebbe la scelta più logica. A questo punto allora si porrebbe un altro quesito: è più facile trovare tanta gente che paga un biglietto a basso prezzo, o trovarne pochi che spendono tanto?
Nell’attesa che i nostri promotori nostrani sbattano il loro naso su problemi di questo tipo (come già hanno fatto sicuramente prima di noi quelli del pugilato), desidero darvi il mio personale contributo di vecchio “guardone” ormai degli sport da ring. Vi propongo due esperienze vissute negli ultimi due mesi.
Il Montenegro è l’ultimo paese nato dalla disintegrazione della Yugoslavia. E’ un regione assolutamente montuosa che però ha uno sbocco che la Serbia riteneva importante per il mare. Si affaccia infatti sull’Adriatico e proprio nella sua principale cittadina di mare, Budva – una splendida cittadina, una lingua di terra sabbiosa con i Balcani subito dietro che si buttano a picco nel mare-, sull’onda del successo turistico conseguito negli ultimi anni ( mi hanno detto che è piena di russi che comprano tutto ciò che è in vendita) è stato costruito uno albergo a cinque stelle con SPA di grande qualità che è veramente Splendid di nome e di fatto.

In Montenegro, esattamente nella capitale Podgoriça, vive uno dei più grandi atleti di kickboxing attualmente in attività, Ivan Strugar, 33 anni, che nella sua carriera ha vinto veramente tutto quello che c’era da vincere. Ha fatto parte della squadra nazionale yugoslava con la quale ha conquistato medaglie d’oro sia a campionati europei che mondiali WAKO poi, passato all’attività professionistica, è diventato campione del mondo nei 75 chili di low-kick, quindi salendo di categoria ha attaccato e vinto il titolo nei 78, salendo ancora ha detenuto – sempre da imbattuto – il titolo negli 81 chili finché ha espresso il desiderio di portarsi a casa anche il titolo negli 85 chili. Quattro titoli mondiali in quattro diverse categorie durissime, vi garantisco che è un record difficilmente superabile. L’unico problema eriche il titolo negli 85 chili lo deteneva Salko Zdilcic, un atleta bosniaco di Tuzla, un musulmano che nel suo paese è come un eroe nazionale, capace di attirare sino a 10.000 persone al palazzo dello sport quando combatte.
Notoriamente, Bosniaci e montenegrini erano insieme nella vecchia Yugoslavia, in teoria i due avrebbero potuto militare nella stessa squadra nazionale.























Lo scorso 14 dicembre, vengo invitato in Montenegro dal promoter nonché manager di Strugar, Boban Nikic, che attraverso la mia mediazione aveva trovato un accordo per realizzare questo match “storico”. Lo ha realizzato però non nel solito stadio o palazzo dello sport, ma proprio nella “Grand Ball room”, nel salone delle feste dell’Hotel Splendid, uno degli sponsor dell’avvenimento.
Per capire meglio la situazione economico-sociale del paese basta sapere che lo stipendio mensile medio di un impiegato in Montenegro è di 200 Euro.
Ebbene, in questo contesto socio-economico, Boban Nikic è riuscito nella storica impresa di vendere tutti i 630 posti a sedere organizzati intorno al ring, infarcendoli di vip locali , ad un prezzo che andava da un minimo di 100 Euro a un massimo di 250! Niente male davvero. Se poi si pensa che ha messo le mani su un contributo che gli è arrivato dal Ministero del Turismo di 80.000 euro, unitamente ad altri suoi sponsor, capite bene che il nostro ha fatto davvero un buon business e che occorre inchinarci d’innanzi a tanta bravura..























Per la cronaca la serata, tra una cantante nazionale importante che ha intrattenuto il pubblico, luci, suoni e fumi, ripresa in diretta dalla televisione nazionale, ha vissuto su 4 incontri internazionali di alto livello e l’eroe locale, Ivan Strugar, ha vinto per la delizia dei suoi aficionados anche il suo quarto titolo mondiale entrando nella leggenda del nostro sport.
Passa poco più di un mese dall’evento montenegrino , e mi trovo ancora in Portogallo, precisamente all’Estoril, poco fuori la capitale, che è stata la prima cittadina portoghese a vocazione turistica del paese. Qui esiste il più grande Casinò d’Europa (collegato ai proprietari cinesi di Macao!, incredibile ma vero) e nella sala solitamente usata per concerti e spettacoli, eccoti il solito ring nel mezzo, l’altare, il centro magico di tutto. Con una differenza, rispetto al Montenegro: una sfilza di tavoli apparecchiati per un dinner gala che il Casinò ha organizzato per tutti i selezionati spettatori (prezzo dai 100 ai 500 Euro a testa, cena compresa), visto che lo spettacolo non sarebbe cominciato prima delle 22.40 a causa della diretta televisiva.
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E’ stata un’ottima cena ed un ottimo spettacolo il cui clou era rappresentato dalla disputa di un titolo mondiale Wako-Pro tra il famoso Gago Drago (un atleta di origine armena che tuttavia vive e si allena ad Amsterdam) contro uno dei migliori fighters portoghesi, Luis Reis. Beh, pensavo che Gago Drago facesse boccone di Reis vista la sua esperienza, invece mi sono sbagliato. Drago ha vinto, ma sul filo di lana e Luis Reis gli ha tenuto testa benissimo, anche se pedalava per lo più all’indietro sui continui attacchi dell’armeno/olandese, fino alla fine.
Il promotore della serata è stato il mio amico e vice-presidente Wako-Pro Carlos Ramjanali, il più noto organizzatore portoghese sia di boxe che di kickboxing nonché commentatore televisivo per Eurosport.
Che dire dunque di queste due ultime esperienze: che piccolo è bello? Da quello che ho visto, per questo tipo di spettacoli, certamente sì..























Ospite d’eccezione della serata in Portogallo è stato un altro beniamino del K1 mondiale, l’olandese – ma originario del Surinam -, Remy Bonyasky col quale ho cenato e conversato piacevolmente tutta la sera. Devo a questo punto confessare che ero sì andato a Lisbona per assistere a questo Gala, ma soprattutto per incontrare Bonjasky perché vorrei portarlo allo Stage Nazionale FIKB fissato a Cattolica dal 24 al 27 aprile. Non sono riuscito ad avere la sicurezza di averlo con noi perché il 26 aprile, all’Arena di Amsterdam, viene organizzato un importante Gala dove era prevista la presenza di Peter Aerts. Ma poiché pare si sia infortunato, c’è la possibilità che Bonjasky lo sostituisca se non dovesse farcela.
Inutile dire che spero proprio che Peter Aerts si rimetta in tempo per il suo incontro.