11/06/2008 - 09.14

TOKYO…. IL SOGNO DIVENTATO REALTA’!

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TOKYO…. IL SOGNO DIVENTATO REALTA’!

Di Barbara Giorni

25.05.08 h 23:00 Silvia La Notte dello Sport Club Sesto – Team Pro Fighting – è la nuova star di Tokyo.

Vince il “World Queen Tournament 2008” e il pubblico si innamora di lei.

Sono passate da poco le 23:00, Silvia alza la prestigiosa cintura J-Girls, il più importante circuito del K-1 Japan al femminile e si aggiudica il montepremi finale di 10.000 $ u.s.

Ma è un vero tripudio generale ed un’ovazione continua dopo la finalissima, Silvia non ha più le forze dopo l’extra round, che le ha decretato la vittoria, ma deve restare sul ring a lungo e a seguire in conferenza stampa, le foto, le tv e infine, quando, con il nostro aiuto riesce a liberarsi dei giornalisti, deve anche accontentare i fans, che hanno atteso per più di un’ora la sua uscita dalla sala stampa  per autografi e foto.

Ma veniamo alla cronaca dell’avvenimento, il bellissimo Galà che si svolge all’Airake Stadium di Tokyo, prevede 15 match pro di K-1 tutti al femminile, tra cui la fase finale a 4 del torneo, come evento clou; ricordiamo che i quarti di finale si erano disputati sempre a Tokyo nel mese di marzo, dove Silvia aveva eliminato la forte Coreana Taekun, imbattuta fino a quel momento in Giappone.

La prima semifinale è quella di Silvia, che viene opposta alla fortissima Hayashida, n°2 in Giappone, molto acclamata dal pubblico, che vanta anche diversi titoli, nei quarti aveva eliminato l’Olandese Linda Ooms, una delle favorite del torneo. Atleta compatta la Giapponese, dura nei colpi di pugno con ottime gambe e ginocchia, che si fanno subito sentire, ma Silvia reagisce alla grande trovando degli high kick al viso che

segnano subito l’avversaria. Il match si fa in salita, anche perché la nostra atleta fa ottimo movimento, riuscendo spesso ad anticipare l’Hayashida, che continua comunque ad attaccare e ad essere sempre pericolosa, ma subisce troppi colpi tra cui bellissime combinazioni pugni e calci sempre a segno. Viene quindi assegnata la vittoria per 3 a 0 a favore di Silvia, che passa in finale dopo un match capolavoro, ma subisce un brutto trauma alla tibia e alla caviglia.

Nell’altra semifinale, la n°1 la Pluricampionessa Mondiale di Thai e Kick boxing Gracye Aki, si sbarazza facilmente dell’australiana Jessica Thorlust, dominando il match, facendole subire anche 2 conteggi. L’incontro finisce ai punti, ma con Jessica veramente molto provata. Gracye è impressionante, non le manca nulla, è potente, veloce ed esplosiva, leggermente più bassa di Silvia, ma fisicamente sembra una categoria superiore.

Nel frattempo continuano i match ed alcuni spettacoli di contorno, le due atlete si preparano per la finale, che si svolgerà dopo circa 2 ore. Sicuramente Silvia è più provata ed acciaccata, ma a questo punto ci crede e le si legge negli occhi che vuole la vittoria, nonostante abbia visto in azione la forte Giapponese, che in effetti ha impressionato.

Ma giunti al clou succede di tutto, la presentazione è qualcosa di incredibile, a Tokyo un evento del genere è sentito molto e viene curato nei minimi particolari, tanto è vero che hanno voluto provare anche l’ingresso delle atlete il giorno precedente. L’entrata dell’ Aki vale il prezzo del biglietto, viene accompagnata da ballerini di Break Dance, con migliaia di palloncini che volano in aria a creare un’atmosfera da pelle d’oca. Dopo varie presentazioni e gli Inni Nazionali, parte l’attesa finale.

All’inizio della 1° ripresa sembra quasi che entrambe si temano, Silvia ha paura di farsi subito male, non può usare la gamba destra per un forte trauma alla caviglia e ha la tibia sinistra piuttosto gonfia, finisce la ripresa sostanzialmente pari, ma siamo a Tokyo contro l’idolo locale, pertanto può essere considerata persa. A riposo le viene consigliato dal suo coach, Giorgio Castaldi, di provare quanto meno le ginocchiate d’incontro e frontali, non può fare un match di boxe se vuole vincere, avanti così si va a perdere. Giorgio, che conosce bene Silvia, fa scattare in lei qualcosa di incredibile, parte come un fulmine nella 2° ripresa, ma con la testa, entra ed esce mettendo a segno colpi duri, tra cui ottime ginocchiate  e diretti di pregevole fattura. L’Aki è incredula così come il pubblico, l’angolo di Silvia è con il fiato sospeso, finisce la ripresa sicuramente a nostro favore e a questo punto mal che vada siamo in parità. La tibia di Silvia preoccupa molto il suo angolo, ma siamo alla fine e bisogna provarci. Nel frattempo iniziano a sentirsi i cori a favore di Silvia, scopriremo poi dopo che c’era un folto gruppo di italiani che vive a Tokyo venuto appositamente per tifare Silvia, ma inizialmente erano soffocati dall’assordante tifo per Gracye, ma quando la situazione si è fatta pesante, ecco che parte del pubblico inizia ad acclamare la nostra portacolori.

Siamo alla 3° ripresa e qui si scatena la guerra, bellissima ripresa, colpi duri da entrambe le parti, Silvia mi confesserà di aver sfiorato il ko su un preciso gancio destro dell’Aki, ma nessuno se ne accorto proprio perché è stato il round della sua vita, fatto tutto con il cuore, calcia con forza con le tibie doloranti, perché vuole la vittoria e finisce il match (o forse no) con il pubblico in visibilio.

Ma alla lettura dei cartellini, inspiegabilmente, o forse sappiamo il motivo, vengono dati 2 pari e 1 per Aki, si va all’extra round. Si torna all’angolo e Giorgio decide per un cambio di strategia, un altro round come l’ultimo diventa troppo rischioso, bisogna tornare a colpire, ma con meno rischi e più movimento. Ed è qui il capolavoro di Silvia, è talmente concentrata e determinata che si muove come se avesse appena iniziato ora il match, schiva ed esce dagli attacchi dell’Aki, rientra con colpi efficaci e continua a muoversi molto, Gracye attacca ma non riesce quasi mai ad andare a segno, anche perché è molto provata. La ripresa è a netto favore per Silvia, nonostante un’inspiegabile ammonizione e a questo punto, difficile da credere in molti sono per lei. I cartellini danno 2 a 1 per Silvia, ma la lettura è stata da cardiopalma, ma va bene così, è stata grande è questo ciò che conta.

A Tokyo, la sconosciuta Italiana, outsider di questo torneo, diventa la vera attrazione Giapponese, che ha fatto cadere un altro mito.

Complimenti Silvietta!