UN CIRCO A 9 PISTE
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Ben 1200 i finalisti a questa edizione 2009, di cui 300 giovanissimi e tante donne (il 30%)!
di Ennio Falsoni
Il successo di ogni evento è basato sui numeri e non sulle…favole. Vi sono organizzazioni che sulle riviste specializzate pubblicizzano numeri fantasmagorici, partecipazioni inverosimili e pare che si beino di tanta possa. E’ invece un mio costume, specie quando parlo con le Istituzioni, di non sparare cifre a caso, anzi di tenermi sempre al di sotto dei numeri reali proprio per evitare di fare brutte figure poi proprio con chi interloquisce con noi e collabora al successo dei nostri eventi.
E’ successo anche a Fiuggi dove, dopo aver previsto un migliaio di persone ai nostri campionati, nella locale enorme tenso-struttura che pareva da fuori un grande circo, FIKB vi ha portato ben 1200 atleti che con accompagnatori, coach, arbitri e giudici e staff di vario genere, superava abbondantemente le 1600 presenze. Ma al di là dei “numeri”, dell’enorme massa di persone coinvolte, quello che poi fa la differenza (abissale ormai) tra FIKB e gli “altri”, sta nella qualità degli atleti che prendono parte ai nostri campionati. Sono atleti, di ambo i sessi, che escono da qualificazioni regionali e interregionali, un’attività capillare che avviene in ogni parte del paese e che fa confluire ai campionati d’
Dopo l’esperienza di Rimini dello scorso anno dunque, dove siamo stati criticati per non aver garantito uno spazio adeguato per le nostre necessità ai vari partecipanti, mi ero personalmente preoccupato che quest’anno ciò non avvenisse. Grazie al fatto che
Il Palafiuggi è una tenso-struttura di
Ovviamente, mentre mi accingevo a scrivere questo articolo, mi sono reso conto che ho certamente passato più tempo nel “dietro le quinte”, ossia ad occuparmi dell’aspetto organizzativo della complessa macchina, più di quanto abbia seguito le evoluzioni dei diversi campioni che abbiamo.
E molto spesso, devo anche confessarlo, ho seguito degli spezzoni di incontro e quindi ho in me un cumulo di sensazioni, di flash che riguardano i nostri atleti che tuttavia mi paiono significativi e degni di rilievo.
Innanzitutto sono rimasto piacevolmente sorpreso dal vedere quanti giovani (ben 350) e soprattutto quante donne (il 30% dei partecipanti!), praticano le nostre discipline. Conoscendo ormai i tanti titolari di maglia azzurra delle nostre specialità, sapendo che in genere finiscono quasi sempre per prevalere su questo o quell’avversario, trovo più piacere nel seguire le evoluzioni dei giovanissimi che a mio avviso sono formidabili. E’ stupefacente e impressionante la loro bravura. Esprimono un livello tecnico ineccepibile, si muovono come gli adulti e al di là della grinta che sciorinano, della caparbietà con cui puntano alla vittoria, a superare l’avversario, quello che stupisce è la naturalezza del loro gesto atletico. Ho seguito la finale di Del Gaudio, (al limite dei 28 chili!), un frugolino di 10 anni, figlio d’arte (suo padre è stato un ottimo atleta di Karate della FIAM, la progenitrice della FIKB) e sono rimasto a bocca aperta! Così come non mi stancherò mai di vedere combattere i figli di Lanzilao (anche lui proveniente dal Karate di cui è stato un ottimo tecnico Fijlkam) – ben 3 di cui 2 femmine – primeggiare nelle rispettive categorie.
Ma poi si capisce anche perché: lo stesso papà, Marco Lanzilao infatti, alla veneranda età di 45 anni, animato sempre da grande passione che trasmette ai figli, gareggia ancora (tanto per restare in forma e fintanto che si diverte)! Pensate che milita nei 74 chili dove ha vinto i suoi due primi incontri e incappando, ahi lui!, in
E visto che siamo in tema di semi contact, certamente la disciplina principe in questo momento in fatto di numeri
Infarcite di atleti di assoluto valore (tutti gli azzurri erano impegnati in questa gara), hanno elevato il tasso tecnico della competizione con la loro presenza e con la loro bravura. La Aikya annoverava tra la squadra maschile quei due autentici fenomeni che vanno sotto il nome di
In finale la pur ottima squadra della Winner Team di Napoli di
Nelle gare individuali, la vera sorpresa è venuta nei 50 chili femminili dove una juniores, la campionessa del mondo 2008 Giulia Cavallaro, del Thunder di Pizzo Calabro, ha messo in riga tutte le più titolate seniores, a partire dalla veneta Valentina Barbieri e dall’emiliana Valentina Scorsonelli.
Nei 55 chili, si è laureata campionessa d’Italia
Insomma, i siciliani in grande spolvero a Fiuggi. Essendoci i Mondiali quest’anno, ho dato un’occhiata anche agli incontri dei titolari azzurri. Mi è molto piaciuto Mimmo
La stessa cosa, per intenderci, è quello che succede quando combatte Andrea Primitivi nel Light contact. La spettacolarità della loro azione, la rapidità dei movimenti, la facilità e bellezza dei loro gesti tecnici fanno da magnete irresistibile per gli appassionati e per gli stessi altri atleti che magari a loro si ispirano.
Stella Neri, di Napoli, è altro atleta che arriva puntualmente in fondo a tutti i campionati d’Italia dell’ultimo decennio. Nei 79 chili nessuno è ancora riuscito a batterlo nel nostro Paese in questo lasso di tempo. E pensare che combatte utilizzando praticamente una sola gamba, la sinistra: ma che gamba! Negli 89 chili invece abbiamo avuto una sorpresa, perché il pugliese Giuseppe
Nel Light contact, ho seguito le evoluzioni di Valeria Calabrese e di Adriana Tricoci, rispettivamente nei 50 e nei 55 chili. Valeria è anche campionessa del mondo di full contact, ma sul tatami potrebbe essere un’altra cosa in quanto la specialità è più tecnica. Nonostante la sua statura (che la penalizza a livello internazionale in questa specialità), Valeria ha dalla sua un incredibile senso del ritmo e un grande tempo che le permettono di sopperire alla mancanza di allungo e ha vinto in una categoria che presentava ben 9 concorrenti, sulla sarda Silvia Farigu.
Adriana Tricoci, allenata da Lello Pedersoli che ha appena aperto un grande
Tra gli uomini, oltre al solito Primitivi (79 chili), mi ha sorpreso per l’intensità della sua azione il veneto Maicol Tiozzo dell’Euro Kickboxing di Chioggia nei
Chiaramente ho seguito solo pochi match nel contatto pieno, visto che ho passato più tempo a dirigere la baracca che a seguire gli incontri, ma quello che ho visto è stato davvero bello. Negli sport da ring, provenienti da ben 4 fasi interregionali, erano arrivati nelle finalissime di Fiuggi 154 atleti divisi nelle tre specialità della kickboxing: full contact, low-kick e k1 rules. (Notoriamente, in FIKB si può ormai disputare solo 1 incontro ogni 24 ore e pertanto siamo stati costretti, dal nuovo regolamento sanitario, a far confluire a Fiuggi solo i vincitori delle fasi interregionali, 4 atleti per categoria al massimo che in due giorni
Ancora una volta, sono state le ragazze a sorprendermi per la loro bravura tecnica e anche per la loro potenza. Nella low-kick, Giovanna Iozzi (University of
Tra gli uomini, ho assistito ad un altro bel incontro di full contact negli 86 chili, quello tra il favorito Cristian Vedovelli e Vincenzo Spampinato della All Fight Fitness. Dicevo che Vedovelli era favorito sulla carta perché già campione d’Italia, già azzurro, insomma un atleta esperto. Invece Spampinato è stato molto efficace nelle sue ripetute azioni di braccia e nella terza ripresa ha costretto alla resa il laziale che non ha voluto alzare le braccia mentre Flavio Brivio lo contava .
Ecco, questo è ciò che ho realmente visto (e spero non me ne vogliano le centinaia e centinaia di altri atleti), ma penso che da quanto è stato detto, venga fuori quel bel quadro che sono stati gli Italiani