22/04/2015 - 18.45

Un impresa magnifica! di Bruno Campiglia

Sono stato invitato come corner man all’angolo di Sabir Temirkhanov  della Ludus Magnus del mio amico Omar Vergallo in Francia, in quel di Toulose, in palio il Titolo Mondiale 85 kg di K1 della WKBC  (al quale si è potuto partecipare grazie al nulla osta concesso dalla Federazione). La trovo un ottima idea e plaudo alla Presidenza ed al Consiglio per la grande e coraggiosa scelta di permettere ai nostri migliori atleti di confrontarsi con tutti e di dimostrare che veramente siamo in grado di competere con chiunque, togliendo così ai nostri detrattori gli alibi delle sigle e dei veti della Federazione francese  FFSCDA affiliata WAKO, in un galà per palati sopraffini, nell'evento Night Fighter 1,  che prevedeva inoltre, per la stessa sigla, il Titolo Mondiale di full Contact dei 60 kg ,dove era impegnato il nostro Marco Filippi come contender. Occorre innanzitutto riconoscere la qualità della serata, dalle luci, alle majorette, allla pedana rialzata per l'ingresso degli atleti; ottime anche le musiche e le coreografie (che non fanno mai male allo spettacolo...) ma soprattutto ottimi gli incontri con accoppiamenti equi  e con un esito del risultato mai scontato. Si é spaziato dal Full al Pancrazio, dal K1 alla Thai, alternando le discipline, senza annoiare mai. Una nota particolare su cui tengo porre l'accento (ed io che in passato ho frequentato abbastanza i ring transalpini l'ho apprezzato molto) é stato il pubblico: competente, di palato fine e sportivissimo; plaudiva il meritevole, le azioni più belle e l'atleta coraggioso, veramente una gran cosa. Del resto il sottotitolo era: "plus que des gladiateurs des gentlemen". Veniamo ai nostri. Quando si va in trasferta è sempre difficile, farlo da Pro ancor di più perché hai solo i tuoi accompagnatori vicino, ma come atleta le sensazioni sono forti e sei emotivamente coinvolto. Trovare la lucidità e la determinazione non è da tutti, farlo da ventenne è di per se quasi impossibile, i condizionamenti sono molteplici e devi avere il famoso pelo sullo stomaco. Dico questo perché ho ancora un vivido ricordo di quelle trasferte che, ma lo puoi scoprire solo dopo, tu sei riuscito a trasformare in impresa. Sono veramente contento di avere avuto l'occasione di assistere alla crescita esponenziale, che questa esperienza gli ha dato, di due autentici giovanissimi campioni, le cui qualità già erano emerse in più occasioni ma che sono esplose al meglio in questa serata. Arriviamo ai match, è il quinto incontro della serata, uno dei due match clou è quello per il titolo degli 85 kg di K1. Sabir ha una potenza devastante e, nel salire di categoria, credo ne abbia ulteriormente beneficiato, oltre ad aver dimostrato un coraggio  leonino. Pronti e via, suono del gong, all'attacco subito, senza soggezione alcuna, e subito mette a segno due ganci mostruosi che fanno vacillare l'avversario  Romain Falendry, idolo locale. L'arbitro, come spesso succede, inizia un conteggio lento, ma lento, ma lento, che  ha fatto scattare Omar, Khalid e me dallo sgabello e ci ha fatto  imbufalire non poco; iniziamo a protestare ma tant'è, arrivato ad otto ci mette altri otto secondi a chiedere a Romain come sta, e riesce a farlo proseguire. Sabir gli è di nuovo addosso e gli scarica altri colpi potenti, più volte l'atleta francese si gira di schiena buttandosi sulle corde a corpo morto ... ma niente, l'arbitro centrale dichiara confuse queste azioni, allontana i fighters e fa ricominciare ogni volta le azioni senza altri conteggi. Grandi proteste da parte nostra e con immensa "fortuna" transalpina finisce la prima ripresa. Ci raccomandiamo all'angolo con Sabir di non avere fretta, di non sprecare energie in azioni confuse e scomposte, di portare colpi senza lanciarsi da lontano, tanto siamo sicuri che la bordata definitiva arriva. Via con il secondo round, due tre colpi di Sabir, il francese continua a legare e ciondolare e sta li li per cadere... e poi ?... poi accade che su una azione in attacco Sabir tira un potente Low Kick che prende in pieno il ginocchio dell'avversario, fà una smorfia, va a poggiare il piede a terra e lo vediamo cadere !...morale: danno irreparabile al piede, proviamo a farlo camminare, insistiamo col dottore ad aspettare e darci una possibilità, ma Sabir non deambula bene e quindi sospendono il match !!...vince il francese: Anzi no !!! Succede che anche il pubblico del beniamino locale manifesta incredibilmente il suo disappunto, Romain è ancora lì che barcolla vistosamente in stato di semi-incoscenza dopo cinque minuti dalla fine del match, anche il suo corner è mortificato e sa bene che di una vittoria così non sanno che farsene perchè sa di combine, e a sorpresa lo speaker annuncia che il match è nullo e il Titolo verrà rifatto!!! Grandi, onore allo sport !!! Sabir dovrà imparare a gestire la sua potenza, ma la stoffa del campione c'è e la si è vista tutta!  Dopo questo incredibile epilogo, abbiamo un pò di tempo per riprenderci, io e Omar ci calmiamo e pensiamo a Marco, e a Khalid, coach e uomo dal cuore d'oro che tanto dà ai suoi allievi. Ora hanno bisogno loro della nostra assistenza e vicinanza, anche se hanno una grande testa e determinazione, loro sono forti e motivati, ma so che comunque anche essere ulteriormente assistiti fa stare bene. Conosco Marco Filippi da qualche anno, ho un bel rapporto con lui ma, rispetto ad altri, fatto più di sguardi che di parole, ma tra noi c'è affetto. Io ho puntato molto su di lui nella Nazionale Juniores, lo ritengo un talento assoluto dai numeri fantastici, uno su cui ci puoi scommettere di sicuro, perchè anche se è un ragazzo con degli atteggiamenti un pò guasconi, è invece umile, é uno che si allena tantissimo ed è atleta serio e puntiglioso e so che il suo allenatore non lo molla mai e non lo vizia! Marco ha vinto tutto finora, già tanti titoli Nazionali, ed  Europeo e Mondiale di KickLight ... appunto: tatami! Quando Marco e Khalid mi avevano accennato a questa cosa, alla proposta ricevuta di far fare dodici round ad un atleta che ne aveva fatti al massimo tre, un pò ero scettico e spaventato. Mi hanno chiesto cosa significa, ho provato a dargli più dati possibili, ho provato a far capire i tempi ed i ritmi sulle lunghe distanze, ma non sapevo certo se avevo trasmesso il giusto e se ero stato incisivo. Nei loro occhi ho visto però la determinazione e la volontà, e quello è tanto. Così, quando iniziano i match di questo importante galà, quando sale il pathos prima del match e l'atmosfera ti attanaglia, quando il gioco si fa duro ... Marco c'è! Orgoglioso e puntiglioso non si scompone, affronta tre ore di spogliatoio, si prepara seguendo il suo preciso rituale, non fa una piega ... e quando arriva il momento dell'ultimo incontro della serata:  va in passerella, musica alle stelle, occhio di bue puntato, arriva lì davanti sicuro, gli apro le corde e lui entra, come un veterano, si fa il suo giro del ring, saluta il pubblico e viene all'angolo; il suo respiro è regolare e il suo sguardo attento e fiero. Cantiamo gli inni, mano sul cuore e d'incanto inizia il match.  Terry Dronne non è di primo pelo, è esperto,  ha quasi trent'anni, calcia alto con facilità e boxa bene, tiene il centro del ring e pressa, ma Filippi ribatte colpo su colpo, entra bene di gambe e tiene i ritmi alti, rimane a distanza ma mai girando a vuoto ... insomma, fa il match con convinzione e senza mai dare cenni di cedimento, caratteriale prima che fisico. Passano così le riprese e come succede sulle lunghe distanze, a volte si torna all'angolo fiduciosi, altre un po' meno. Passano i round e la stanchezza arriva, è una spossatezza che conosco bene ... Finisce la nona ripresa, secondo me Marco è indietro di un paio di punti, non di più perchè fin lì ha ben figurato davvero .... La raccomandazione è quella di non perdere la fiducia in se stesso, anche l'avversario è un pò stanco e si vede, forse qua e la si può rosicchiare qualche punto ... "dai Marco, manca poco:  stai lì !" .... Inizia la decima ripresa, stesso copione, il francese pressa e Marco lo contra spesso, il francese pressa ... e Marco lo prende in controtempo e gli infila uno splendido, formidabile, perfetto calcio girato saltato al fegato!!!  ... Eccezionale! .Caro monsieur Arbitre, se  prendi bene il fegato, hai voglia di contare lentamente, conti dieci in ventotto secondi, ma Terry è a terra e si rialzerà due minuti dopo .... e Marco è Campione del Mondo Pro!!! WKBC o quel che volete ... ma è Campione del Mondo!!! A diciannove anni il suo talento assoluto gli ha regalato questa gioa immensa  (e ce l'ha regalata anche a noi, perchè io era tanto che non facevo il pazzo su di un ring ma stavolta mi è scappato) e ora sta a lui e solo a lui non sprecarsi. Noi oggi gioiamo per un ragazzo che è diventato un Campione, noi oggi gioiamo per un coach come Khalid che ci mette il cuore e che merita queste soddisfazioni, noi oggi gioiamo per il lavoro di una Federazione che dà qualità e rispetta i suoi Campioni e i suoi tesserati, noi oggi gioiamo perchè il lavoro paga! E questo ci deve dare la carica di proseguire su questa strada, tutti insieme, per il bene di tutti .
Ad majora, da Bruno Campiglia

In allegato alcune foto.