19/09/2014 - 16.22

Un Mondiale tricolore!

Di Giorgio Ceravolo

Una settimana storica che rivive in un abbraccio infinito. Il panorama italiano della Kickboxing è in festa dopo i Campionati Mondiali Junior e Cadetti di Rimini. Sette giorni di emozioni da riassaporare in interminabili flashback di gloria, nello sguardo appassionato dei 155 Azzurrini che hanno onorato l’evento e nel cuore di chi era presente perché ha fatto del nostro sport uno stile di vita. Orgogliosi di loro quindi, ma fieri anche di chi ha saputo creare e gestire un evento di questa portata ben figurando davanti alle 60 nazioni presenti e ai 2056 giovani atleti!

L’organizzazione del Mondiale era infatti affidata a Gianfranco Rizzi e Barbara Falsoni, i quali ne sono usciti a testa alta, stabilendo un record di numeri che piazza al primo posto il Mondiale 2014  tra gli eventi targati WAKO superando quota 2000 atleti! Grandi numeri che non fanno che esaltare la WAKO, che attraverso il suo "Acting President" Espen Lund lancia il guanto della sfida al futuro dichiarando di voler raggiungere per il prossimo Mondiale i 2500 atleti! E noi già scommettiamo che ce la farà…

La gestione dell’evento era ad opera di Giorgio Lico e Nicola Traina, la coppia scelta dal lungimirante Ennio Falsoni anni orsono per rappresentare il Comitato Organizzatore Internazionale WAKO. I due ci hanno deliziato allestendo al meglio il 105 Stadium: 2 ring e 8 tatami dove nulla è stato affidato al caso, dagli ingressi alle aree gara ben gestiti da uno staff sempre attento, alle cerimonie per le premiazioni sul mastodontico podio dotato di schermi che proiettavano il nome e la nazione dell’atleta campione del mondo, una vera chicca! 


Il podio e i trofei

Non da meno la cerimonia di apertura, che si apre con un simpatica marcia di quattro cadetti Italiani che sincronizzati trasportano lo stendardo con il logo della manifestazione. Seguono poi gli sbandieratori della città di Lugo volteggiando le bandiere con estrema destrezza, uno spettacolo disegnato su misura per esaltare le tradizioni locali. Vengono allora annunciate le nazioni partecipanti, le quali entrano a ruota in una serpentina che pare interminabile! Questo è in realtà il momento più intenso della cerimonia, durante il quale si percepisce una ammaliante sensazione di unicità che abbraccia ogni nazione protagonista. 

 
La cerimonia di apertura

I discorsi di apertura dei promotori dell’evento e dell' Acting President WAKO esaltano invece il concetto di fratellanza tra i popoli. Un concetto amplificato dal nostro Presidente Donato Milano, che sul palco invita i Presidenti delle varie nazioni a prendersi per mano in segno di quell’unione che solo lo sport sa regalare.

Un mondiale a forti tinte tricolori quindi, fuori ma soprattutto dentro al quadrato. Perché 86 medaglie conquistate sono ognuna una gioia da condividere, una gioia che diventa leggenda dello sport Italiano regalando prestigio al Paese, ed esportando l'immagine migliore dell'eccellenza italiana.

Tra i medagliati, sicuramente tutti degni di menzione, qualcuno mi ha emozionato, impressionato, trasmesso qualcosina di più. Parlo per esempio della palermitana Elena Pantaleo, la quale in finale addirittura contro un’altra palermitana, Maria Pia D’Amico, vince il titolo mondiale Juniores nei -65 kg PF per la seconda volta consecutiva! Così come il veneto Riccardo Albanese, secondo mondiale anche per lui, nei -79 kg PF si aggiudica il titolo dominando i suoi avversari con estrema (almeno apparente) disinvoltura!

Tra i tanti campioni che fanno ben sperare in un roseo futuro per la Kickboxing italiana arriva la conferma di Martina Lanzilao, la Tivolese della scuola Lanzilao dopo i due titoli mondiali vinti nei cadetti 10/12 anni del 2008 e nei 13/15 anni del 2010 centra l’oro quest’anno anche nei Juniores PF! Due giovani cadette danno spettacolo nei -32 kg PF, parlo di Francesca Ceci e Chiara Teodorani. Le due atlete, seppur giovani, si conoscono sportivamente già da molto tempo. Entrambe dotate di una tecnica sopraffina, si spianano la strada per la finale entrambe ritrovandosi ancora l’una di fronte all’altra, ma questa volta a spuntarla è la Teodorani laureandosi Campionessa del Mondo nei -32 kg. La giovane Francesca avrà sicuramente il tempo e la forza per riscattarsi in futuro! Altra agguerrita finale italiana nei cadetti -37 kg PF tra Giorgia Russo e Giada Boscolo, dove vince la piccola palermitana Russo.


Una fase delle premiazioni

Tra gli 8 grandi ori conquistati nella Kick-Light, senza togliere niente a nessuno, un elogio particolare va a Marco Filippi per l’ottima conduzione del Mondiale. Mi era già capitato di seguirlo nel 2013 in Polonia dove vinse il titolo Europeo e avevo scommesso su di lui anche questa volta, il giovane lombardo non ha deluso le mie aspettative dimostrandosi una spanna sopra i suoi diretti avversari, bravissimo!!!

Bellissima finale anche tra Chiara Ferrarotto ed Elena Cardoni nei -50 kg KL. Chiara dimostra un pizzico di esperienza in più, forse reduce anche dall’ultimo Europeo vinto in Polonia, battendo Elena in un accesissimo incontro. Un ottimo mondiale comunque per la Cardoni, che in semifinale aveva persino battuto una forte atleta russa dimostrando di poter puntare anche lei all’Oro.

Parlando di ring, colmare il gap che ci separa dallo strapotere dei paesi dell’est attualmente è un’impresa ardua, ma uno spiraglio di luce sembra apparire grazie agli azzurrini Luca Carnevali e Jessica Puglisi. Entrambi nel K-1 danno veramente tutto quello che possono riuscendo a conquistare due preziosi argenti!

Ma le vere rivelazioni del mondiale arrivano dal Light Contact, parlo di un ragazzo e una ragazza che hanno dato spettacolo fino alla fine della manifestazione: Carmela Abbate e Timothy Bos.

Carmela è giovane ma è già una veterana di mille battaglie. Numerosi i titoli conquistati nel corso degli anni, riesce a questo Mondiale a superarsi e a stabilire un record unico per un azzurrino: vincere un mondiale in due specialità diverse, Point Fighting e Light Contact nella -55 kg! In entrambe le discipline Carmela conduce con audacia, determinazione e grande convinzione gli incontri senza mai mettersi in discussione…che gran futuro che abbiamo davanti a noi!

ll romano Timothy, figlio del celebre G.M. Bos, si era già fatto notare durante la stagione agonistica vincendo tutte le manifestazioni più importanti, inutile dire che vi era grande attesa attorno a lui. Senza nessun timore reverenziale al primo Mondiale WAKO centra l’Oro nella -63 kg dimostrandosi un atleta già completo, un mix perfetto di agilità, riflessi, scelta di tempo, con una pulizia tecnica e un’eleganza nel portare a bersaglio i colpi da Manuale. Sarà alla fine insignito del titolo di miglior atleta nel Light Contact a questo Mondiale, giusto riconoscimento a questa giovane promessa della Kickboxing Italiana!


Carmela Abbate durante le premiazioni


Timothy Bos premiato miglior atleta del mondiale nel Light Contact

Con emozione sincera. Brividi di gloria, complice quel senso di appartenenza che è un comune denominatore, festeggiamo insieme questi giorni di passione e di eccellenza. E forse potremo ancora vedere qui in Italia un altro capitolo da scrivere nella storia di questa formidabile Federazione.

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