28/09/2012 - 11.02

FALSONI COMMENTA LA DECISIONE RAI DI SPOSTARE LA MESSA IN ONDA DI QUELLE DISCIPLINE DEFINITE “VIOLENTE”

Repubblica, 27/09/12:

BOXE, LOTTA E JUDO "VIOLENTI", NIENTE TV? IL CONI SI RIBELLA"
Fa discutere la decisione di bloccare nelle 'fasce protette' e "per tutelare i minori" la tramissione di quelle discipline considerate violente: i campionati femminili di pugilato (sport olimpico) è stata spostata alle 22.30. Petrucci: "Increduli e sbigottiti, un'offesa all'intelligenza dei genitori". Dopo i Giochi di Londra, queste discipline hanno avuto un boom di iscritti


Fikbms, 27/09/12

LOTTA, BOXE, JUDO E TAEKWONDO SONO SPORT VIOLENTI. ANCHE LA FEDERAZIONE ITALIANA DI KICKBOXING SI INDIGNA: “UN INSULTO AL BUON SENSO, LA MANCANZA TOTALE DI CULTURA SPORTIVA”

Il presidente commenta la decisione RAI di spostare la messa in onda di quelle discipline definite “violente”


Dire che Lotta, Boxe, Judo e Taekwondo, per non citare le discipline che noi pratichiamo, Kickboxing, Muay Thai, Savate e Shoot Boxe, sono "violenti" e per questo, da non proporre in prima serata per tutelare le “fasce protette”, sta a significare innanzitutto una totale ignoranza dei valori di lealtà, disciplina, rispetto delle regole e del prossimo, che tutti questi sport propongono.” Lo dichiara il presidente della federazione italiana di Kickboxing Ennio Falsoni, che continua “Questo dimostra la completa mancanza  di una vera cultura sportiva nel nostro paese, ed è un vero insulto al buon senso considerando gli episodi di violenza a cui spesso assistiamo sui media, legati al mondo calcistico in particolare. A riprova del buono che c’è in questi sport, la partecipazione e l’interesse che riscontriamo da parte di giovani e giovanissimi è in continua crescita. Nel nostro caso ad esempio basti pensare ai recenti Mondiali di Kickboxing tenutisi a Bratislava a cui hanno partecipato più di 200 Azzurri tra i 10 e i 18 anni. La notizia pervenutaci è sconcertante per tutti gli appassionati di sport da combattimento, e per quei genitori che quotidianamente investono e seguono la carriera agonistica dei propri figli credendo fermamente nei valori educativi da essi trasmessi che sono fondamentali per la loro crescita psico-fisica. Parlare di “tutela dei minori” senza conoscere a fondo questi sport è veramente assurdo. Proprio per questa ragione ritengo che certe scelte siano semplicemente di tipo strumentale.”